Pirateria somala. Interviene il Parlamento Europeo

di Donatella Trotta (IL MATTINO 03/09/11)

Anche il Parlamento Europeo scende in campo per i marittimi delle navi «Savina Caylyn» e «Rosalia D’Amato», sequestrati da mesi dai pirati somali e ormai allo stremo delle forze. E riaccende così, in sede Ue, i riflettori sulla piaga pirateria con la mobilitazione di 53 europarlamentari italiani, coinvolti per iniziativa del vicepresidente vicario del Parlamento Europeo, Gianni Pittella, d’intesa con la seconda vicepresidente italiana Roberta Angelilli. «Chiediamo – spiega Pittella – che il Parlamento Europeo spenda la sua autorevolezza e il suo potere per portare finalmente luce su questa vicenda così oscura e drammatica, in cui sono in gioco le vite di decine di persone: tra le quali, 11 marittimi italiani in ostaggio da sette e cinque mesi in condizioni disumane, che mettono a repentaglio la loro incolumità fisica e psicologica. Un doppio caso tragico, da risolvere nel più breve tempo possibile, anche per la durata anomala del sequestro delle due navi della compagnia dei Fratelli D’Amato, per il quale si è perciò attivato in sede Ue un vasto schieramento di forze politiche». In una lettera-appello, i 53 europarlamentari sollecitano così con urgenza l’Alta Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione, la baronessa inglese Catherine Ashton, chiedendole «di attivarsi al massimo, in coordinamento con il governo italiano e gli altri governi interessati, per acquisire informazioni e favorire ogni iniziativa risolutiva per il rilascio tempestivo degli ostaggi ancora in mano ai pirati rapiti nelle acque dell’Africa orientale e meridionale e dell’Oceano indiano». Secondo gli ultimi dati comunicati dalla flotta navale che opera nell’ambito della missione Ue al largo del Corno d’Africa, del Golfo di Aden e nell’Oceano Indiano, aggiunge la lettera, sarebbero 17 le navi attualmente sequestrate da pirati, con circa 375 membri dell’equipaggio presi in ostaggio: «Si tratta di un’emergenza che cresce in maniera allarmante e che vede coinvolte anche due navi battenti bandiera italiana: la petroliera ”Savina Caylyn“, sequestrata l’8 febbraio 2011, e la nave cargo ”Rosalia D’Amato“, sequestrata il 21 aprile 2011».
(di Donatella Trotta da IL MATTINO del 3 agosto 2008)

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