Pirateria: Le proposte dal Sindaco di Procida

Vincenzo Capezzuto sindaco di ProcidaOggi il Sindaco di Procida tramite un’Ansa delle 14,30 conferma che la Farnesina ha escluso ufficialmente che i tre marittimi della Savina Caylyn siano stati sbarcati per essere portati in una localita’ nel deserto dopo la scadenza dell’ultimatum.

In queste ore il Sindaco Vincenzo Capezzuto sta valutando, con i familiari dei marittimi sequestrati dai pirati somali, la possibilità di creare un Centro di Coordinamento locale, mettendo a disposizione volontà e mezzi alle famiglie. Tale decisione deriverebbe proprio dalla girandola indiscriminata di informazioni ed interpretazioni di queste ultime più o meno attendibili, che contribuiscono solo a confondere e spaventare le famiglie dei sequestrati. Il Coordinamento avrà il compito di valutare l’opportunità delle iniziative proposte e quindi di gestirne il seguito proprio sotto l’assoluto controllo e consenso dei famigliari. Avrà anche la responsabilità di avviare canali di comunicazione preferenziali tra le parti in causa. Crediamo che l’iniziativa possa essere un passo importante, che finalmente dia alle famiglie uno strumento formale con il quale lavorare ed eventualmente fare pressione su Armatori e Ministeri vari, nonché di unire e coordinare gli sforzi.

Riportiamo parte di un’articolo di Silvia Scotto di Covella apparso sul sito Fanpage.it (dove lo potete leggere per intero) da cui prendiamo spunto per alcune considerazioni :

In queste ore si sono rincorse voci che davano la  situazione giunta ormai al suo epilogo: i pirati, non ricevendo alcuna comunicazione dal Ministero degli Esteri italiani né dall’armatore, avrebbero lasciato 3 membri dell’equipaggio: Bon, Guardiascione e Cesaro, davanti alle coste della Puntland. Prima delle 14 di ieri, due italiani rimasti a bordo, il comandante Giuseppe Lubrano Lavadera, e il direttore di macchine Antonio Verrecchia avrebbero diffuso questa comunicazione: “Non avendo ottemperato a quanto chiesto dai pirati nell’ultimatum comunicato due giorni fa, questa mattina sono stati fatti sbarcare, per trasferirli sulla terra ferma nelle alture del deserto, gli altri 3 membri dell’equipaggio italiano. Non vi è stato alcun contatto tra le autorità italiane, l’armatore e i pirati: motivo per il quale si è reso necessario inasprire le condizioni di prigionia dei rapiti.” La notizia ha gettato nel panico i familiari e le comunità locali cui appartengono i marittimi sequestrati dai predoni, ovverosia Venezia, Gaeta, Piano di Sorrento e Procida.

Ad ogni modo, alle ore 14.30 di oggi in una dichiarazione all’Ansa, il sindaco di Procida Vincenzo Capezzuto, sentito il Ministero degli Esteri, ha dichiarato che: “La Farnesina ha escluso ufficialmente che tre marittimi della Savina Caylyn siano stati sbarcati per essere portati in una localita’ nel deserto dopo la scadenza dell’ultimatum.” L’Ansa inoltre riporta che le famiglie sarebbero preoccupate: un particolare che potrebbe sembrare scontato ma che lascerebbe intendere che non ci sono “comunicazioni privilegiate” con i familiari dei marittimi. Ad ogni modo sulla vicenda sono tanti i punti oscuri e rimane molto difficile stabilire con certezza cosa stia accadendo in queste ore.

Ciò che è certo è che ad essere scossa è l’intera comunità procidana, da sempre terra di marittimi, che già in occasione della Festa del Primo maggio organizzò una fiaccolata per portare alla ribalta il sequestro delle navi Savina Caylyn e Rosalia d’Amato, a bordo delle quali ci sarebbero ben 4 isolani. Per rispondere all’immobilismo del Governo e dell’armatore, il consigliere della lista civica “La Svolta”, Mariano Cascone, attraverso le pagine del blog procidano ProcidaBlogolandia, propone ai suoi concittadini così come ai cittadini di Gaeta e Piano di Sorrento, un’autotassazione di 200 euro pro capite per pagare il riscatto.

Al di là della fattibilità (un nucleo familiare di 4 persone dovrebbe donare 800 euro alla causa e non tutti sono in grado di sostenere questa spesa) si tratta di un’iniziativa degna di nota che denota la solidarietà della comunità isolana e al contempo getta pesanti ombre sull’atteggiamento dell’armatore e sull’operato del Governo. Stando ai fatti, proprio il Governo sembra essere sempre più lontano dall’assumersi le proprie responsabilità, specialmente in casi delicati come questo.

Per quanto riguarda la proposta del consigliere Cascone, senza alcuna volontà polemica, ci permettiamo di scrivere una riflessione: Tale proposta risulta semplificata e leggendola sembra di facile realizzazione, ma non ci si rende conto della mostruosa complessità dell’argomento. Ammesso è non concesso che si riuscisse in una raccolta di queste dimensioni, si dovrebbero valutare le implicazioni legali, e l’ancor più complessa questione logistica: Cosa fare di questi soldi? Con chi prendere contatti per essere sicuri che i soldi arrivino dove devono? Senza tralasciare di vagliare le garanzie offerte per la liberazione..ecc… insomma un lavoro che, con tutta probabilità, stanno già effettuando gli organi preposti (Armatori e Stato).

L’iniziativa è certo lodevole, ma per renderla pratica e reale ci vuole ben altro, il che non esclude la possibilità che si possa realizzare. Quindi, nettamente SI a tutte le idee per qualsiasi iniziativa (da sottoporre alle famiglie e non ai blog), assolutamente NO alla speculazione.

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