Il Partito Democratico rimane l’unico punto di equilibrio nella Babilonia della politica

Di Michele Romano

PROCIDA – In un clima confuso, pieno di rancore ed odio, di vendetta, di violenza, di velenosa inquisizione, di spietate guerre “ad personam”, di sprezzante approccio alla criticità dei problemi socio economici del paese, ci stiamo avviando al voto del 4 marzo. Emblematica di tutto ciò, nel nulla cosmico dei contenuti, è la rappresentazione sondaggistica che premia il populismo farraginoso, approssimativo, di grassa e greve supponenza della pancia plebea con una razionalità amorevole ridotta a zero del M5S insieme al becero sovranismo di una coalizione di centro-destra che va dai crociati del razzismo, della paura ad uno status satrapo ultrastagionato che imperterrito continua nel ruolo ingannevole di pifferaio magico.

In tale Babilonia, in cui c’è il rischio fondato di una acuta crisi della democrazia accompagnata dalla scomparsa dei radar della nostra società, di coloro ai quali appartiene il futuro, cioè i giovani, nonostante tutte le discrepanze, a volte scellerate, le angusti e le complesse contraddizioni, le nefaste scissioni (che tristezza vedere autorevoli compagni di viaggio politico della nostra generazione consumare il proprio crepuscolo nell’odio e nel rancore forse consegnandosi alla storia come apripista al ritorno del buio di un passato in cui la libertà è stata colpita da atroci sofferenze) il Partito Democratico rimane l’unico punto di equilibrio, di ponderatezza, di sagacia democratica, di etica della responsabilità davanti alle enormi e difficili problematiche del popolo italiano. Detto ciò, poiché il voto del 4 marzo ci può condurre nel cuore delle tenebre di un vivere sempre più opaco, grigio, sofferto, illiberale, invitiamo il P.D., e per quanto ci riguarda il Circolo di Procida, ad alzare le vele della navigazione per uscire dalla morta gora dell’impersonale della rete che ci ha resi disadattati e disturbati al corpo a corpo, a guardarsi negli occhi, ad annusarsi per capire come comprendersi a vicenda, e presentarsi con cuore, mente e coraggio speranzoso ad un popolo impaurito che rischia di essere dilaniato da forze di dantesca memoria e da lupetti con la maschera della “nonna” di Cappuccetto Rosso..

Infine, vorremo segnalare, in modo emblematico, che il P.D. un cambio di passo lo attua presentandosi alla sfida elettorale, come una squadra senza una raffigurazione nominalistica di cui tutte le altre espressioni partitiche si caratterizzano.

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2 commenti

  1. Analisi lucida. Grazie.

  2. Non c’è nessuna analisi lucida,c’è che di quel ch’è rimasto dell’ex PD ( dico ex ,perchè la parte sinistroide

    comunista è scappata via,e ora rimangono quasi solo gli ex democristiani di sinistra)

    il protagonista principale Renzi,alla luce dei disastri combinati in Italia e in Europa,è completamente inaffidabile.

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