Procida. Antonio Sobrio: la mia esperienza con la “Poiesis”.

di Antonio Sobrio – Il mio incontro con l’associazione “Poiesis Procida” risale all’estate di quest’anno, quando, nella spasmodica ricerca di una sede che potesse ospitare la presentazione del mio nuovo libro, insieme ai lavori di altri due giovani scrittori procidani, Diego Di Dio e Michele Assante del Leccese, mi sono imbattuto nella figura del presidente Fabio Branchi, da subito lieto ed entusiasta di accoglierci.

L’ottima riuscita della serata ha rappresentato anche l’occasione per apprezzare la valorizzazione data ad un luogo già di per sé molto suggestivo come la ex chiesa di San Giacomo, trasformato nel giro di pochi mesi in un’oasi dove potersi soffermare tranquillamente a leggere un libro, scambiare opinioni con i presenti, ma soprattutto pullulante di arte e cultura, tra rassegne, mostre, eventi, serate musicali, teatrali, laboratori per bambini e tanto altro.

Di lì, nelle settimane successive, è stato naturale passare dalla semplice frequentazione ad una collaborazione sempre più attiva, partendo dal comune intento di voler creare, sul territorio, un polo dove convogliare tutti i talenti artistici, che facesse da volano e punto di riferimento per associazioni e singoli cittadini. In particolare ci siamo soffermati sulla possibilità di dar vita ad una vera e propria biblioteca, da sempre mancante a Procida, convinti che la possibilità di poter sfogliare, consultare, scambiare e prendere in prestito libri, potesse rappresentare un utile servizio alla comunità, oltre che un modo per sperare di avvicinare giovani e meno giovani alla lettura ed alla cultura.

A pochi giorni dalla sua inaugurazione e presentazione ufficiale, esserne diventato il curatore per me rappresenta motivo di grande orgoglio, convogliando, in una sola direzione, la mia passione per i libri con la possibilità di poter beneficiare in prima persona di un servizio di cui ho sempre avvertito forte la mancanza sull’isola.

Particolare spazio sarà riservato alle opere di autori locali, con una sezione interamente dedicata agli “scrittori procidani”, i quali gentilmente stanno mettendo a disposizione i loro scritti. A tal proposito colgo l’occasione per fare un appello a chiunque volesse donare i propri testi o libri in possesso, magari rinunciando a qualche piccolo spazio nella propria biblioteca per farne dono alla popolazione ed a chiunque volesse usufruirne. Grazie.

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