Nuovo anno alle porte, vecchia politica in parlamento. Alla fine il panettone l’hanno mangiato pure quest’anno, nonostante i recenti teatrini, sono arrivati allo champagne e di sicuro doppieranno la colomba pasquale e il cocomero di ferragosto senza alcun problema. E quando scrivo “hanno”, non mi riferisco alla “maggioranza” o alla “opposizione” (di se stessi), ma a tutta la “classe dirigente” di questo paese disgraziato.
C’è qualcosa di nuovo in quello che stiamo vivendo? Secondo me sì. Intanto un bel po’ di tristi conferme*, a partire da quel vecchio sentimento popolare di “in fondo ce lo meritiamo”, “in fondo ci rappresentano” che sembra sempre più scolpito nel senso comune degli italiani. Un sentimento pericoloso, cui non voglio e non posso aderire. NO, signori miei! Io non credo di meritare quella gente, né tanto meno mi sento rappresentato o “tentato” da loro in nessun modo.Sono certo, peraltro, che siano davvero pochi quelli che possono a pieno titolo dirsi meritevoli di questo scempio. Una brutta minoranza che continua a farsi forte delle nostre paure, della piccola vigliaccheria che ci spinge a farci gli affari nostri e a guardare avanti, piuttosto che mettere con costanza e dignità i bastoni tra le ruote a chi ci taglia la strada quotidianamente e senza alcun ritegno. I pochi rappresentati o “meritevoli”, sono invece quelli che hanno scambiato qualcosa con loro: favori, affari, lavori… sono certo che non siano molti, nonostante si sforzino in tutti i modi di farci credere e vedere il contrario, come nel caso delle recenti parentopoli; non cascateci, è solo un modo per farci sentire “tutti colpevoli” e per dividerci ancora di più, spingendoci al sospetto e alla delazione.
Se c’è qualcosa che auguro a “tutti noi”, ovvero a quella parte della gente che non voglio definire buona, oppure onesta, o “per bene”, ma che semplicemente ritengo “normale”, non influenzabile da soldi, potere, fama o vanagloria… quel qualcosa che auguro è il coraggio di dire basta, di emarginare definitivamente e senza appello “gli altri”, quei pochi che fanno i grossi numeri, quei pochi che mentre tu ti guadagni da vivere, si scannano per “fare i soldoni”, per stare davanti agli altri a qualunque costo, per “essere i migliori”. E che per questi pessimi ideali fanno il gioco di una straminoranza di ricchi potenti e cattivi che da decenni (da sempre) fanno il male di questo paese e del mondo.
Auguri amici miei. Auguri e grazie per la solidarietà e la collaborazione che ci offriamo a titolo gratuito e di reciproca stima, affetto e amicizia. Vi voglio e vi auguro ogni bene, dal 2011 in avanti!
*Per la cronaca, queste secondo me sono le altre tristi conferme del 2010:
- destra e sinistra non esistono, servono soltanto per dividere la gente e per fare casino;
- i nominati alla camera e al senato vengono scelti in base a criteri osceni come la ricattabilità, la sensibilità al profumo del denaro e della vanagloria e a tutto il peggio che si possa immaginare;
- in qualunque schiera vengano nominati essi fanno gioco al potere e al mantenimento dello status quo;
- la politica è una cosa sporca;
- non esistono buoni e cattivi, ma solo gente “normale” e mostri, cannibali, derelitti incapaci di sentimenti e di dignità e votati esclusivamente al sopruso e alla meschinità;
- Eccetera, eccetera, eccetera…