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Procida: Grandi manovre all’interno di Italia Navigando Spa.

Grandi manovre all’interno di Italia Navigando Spa (società che, di fatto, ha/aveva la quota di controllo nel Marina di Procida). A chiedere spiegazioni è il Sen. Candido De Angelis (terzo Polo) nell’interrogazione che di seguito riportiamo.

Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07761 Atto n. 4-07761- Pubblicato il 21 giugno 2012, nella seduta n. 749 – DE ANGELIS – Al Ministro dello sviluppo economico. –

Premesso che la gestione e la realizzazione dei porti turistici italiani appartenenti alla rete pubblica è affidata alla società Italia Navigando SpA la cui proprietà risulta ripartita tra l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA (pubblica) e società Mare 2 Srl (privata);

premesso altresì che a quanto risulta all’interrogante:

a tutt’oggi la rete dei porti di Italia Navigando SpA comprende le seguenti realtà infrastrutturali: 1) porti turistici esistenti: Marinara (Ravenna), marina di Procida, marina di Capri, marina di Brindisi, marina Torre Vado, marina Tricase, marina di Policoro, marina di Roccella, marina Villa Igiea, cala dei Normanni, marina di Portisco, Teulada marina; 2) porti turistici in progetto: Trieste porto lido, porto della Concordia (Fiumicino), capo d’Anzio, marina Vigliena, Diamante, marina di Balestrate;

dal sistema informativo della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura (CCIA) di Roma si evince che è stato di recente depositato un progetto di scissione della società Italia Navigando SpA;

la scissione viene dichiarata rientrante nel quadro della ricomposizione societaria del gruppo facente capo all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA, in accordo con le disposizioni contenute nell’art. 1, commi 450 e 461, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), con la direttiva del Ministro dello sviluppo economico del 27 marzo 2007, nonché nel piano di riordino predisposto (anche per la parte concernente Italia Navigando SpA) dal Consiglio d’amministrazione dell’Agenzia;

il piano di riordino è stato approvato dal Ministro con decreto del 31 luglio 2007;

l’operazione di scissione de quo è stata successivamente autorizzata dallo stesso Ministro, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dal decreto ministeriale 18 settembre 2007, con nota dell’11 novembre 2011 prot. 22081;

l’operazione, secondo quanto dichiarato, mira a razionalizzare la struttura delle partecipazioni dell’Agenzia anche al fine di agevolare la semplificazione della operatività societaria di Italia Navigando SpA, tenuto conto che la società è stata implementata, a partire dall’avvio di un crescente numero di società di scopo per la realizzazione di diverse iniziative portuali. Si ritiene più efficiente raggiungere tale obiettivo attraverso la ripartizione, fra società scissa e società beneficiaria, delle partecipazioni ai capitali delle società possedute, in maniera tale da favorirne il funzionamento ed accelerare il suo sviluppo, e dunque, in definitiva, incrementarne la competitività grazie al più agile funzionamento della struttura;

viene infine dichiarato che la scissione sarebbe coerente con il piano di riordino predisposto dal Consiglio d’amministrazione dell’Agenzia e con gli obiettivi di rilancio dell’attività sociale, nonché funzionale all’accelerazione che si intende imprimere alle attività di sviluppo della società;

tra gli elementi patrimoniali attivi e passivi assegnati alla società beneficiaria (Nuova Italia Navigando SpA) come da piano di scissione depositato alla CCIA risultano assegnati: Campania Navigando Srl partecipata al 100 per cento; Porto Fiorito SpA partecipazione al 31.50 per cento; Marine di Napoli Srl in liquidazione partecipazione al 50 per cento; Teulada Navigando Srl partecipazione al 51 per cento; Stintino Navigando Srl partecipazione al 51 per cento; Bocca di Puglia SpA partecipazione al 23.67 per cento; Capo d’Anzio SpA partecipazione al 39 per cento; Marinagri Resort SpA partecipazione al 18.87 per cento; Diamante Blu Srl partecipazione al 32.65 per cento; Marina di Balestrate Navigando Srl partecipazione al 51 per cento,

si chiede di sapere:

se siano state operate le necessarie attività di controllo e verifica da parte del Ministero sull’operazione societaria;

quali siano stati i criteri di assegnazione delle quote di partecipazione delle diverse società rispettivamente alla Italia Navigando SpA ed alla beneficiaria Nuova Italia Navigando SpA;

in cosa si configuri l’interesse pubblico nella scissione societaria effettuata a fronte di un’evidente moltiplicazione degli organi societari e di una lievitazione delle spese di gestione;

quali siano le strategie di sviluppo nel settore dei porti turistici che le due nuove società intendono perseguire;

quali siano i rapporti patrimoniali tra i soci iniziali di Italia Navigando SpA e cioè tra l’Agenzia nazionale per l’attuazione degli investimenti e per lo sviluppo di impresa SpA e Mare 2 Srl a scissione avvenuta;

se l’operazione non sia funzionale a chiudere il contenzioso milionario con la Mare 2, ipotesi che emerge sia dall’ultimo controllo della Corte dei conti sia dalla smentita che l’Agenzia ha inviato a un quotidiano nei giorni scorsi.

Fonte: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=665260

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Un commento

  1. Non conosco la realtà degli altri porti. Conosco molto bene la situazione del Porto di Teulada. Si tratta di una colossale operazione di accaparramento di bene pubblico a favore di privati (palesi e nascosti) Un esempio della degenerazione corrutiva del potere politico .

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