Sono uno dei candidati della lista Insieme per Procida e ho letto con stupore, ma soprattutto con un senso profondo di noia, la lunghissima e debolissima reazione dell’assessore De Candia alla lettera aperta della mia lista sulla trasparenza. Certo, ciascuno è libero di fare ciò che gli pare, ci mancherebbe. Ma stiamo parlando di politica, cioè di un’attività che dovrebbe essere esercitata in funzione della ‘polis’, cioè del bene comune, e in questo caso da una lista civica, cioè da un gruppo di persone che si candida a lavorare in modo collegiale, indipendentemente, mi sembra, dai ruoli di ciascuno. Ora, ci sono gruppi politici – Insieme per Procida è uno di essi – che interpretano il proprio impegno in senso molto rigoroso – all’antica, starei per dire, se il nuovo fosse il berlusconismo – e antepongono gli interessi della comunità che intendono rappresentare a quelli dei propri componenti.
Perciò, come altre formazioni politiche, Insieme per Procida si è data liberamente una regola: non svolgere attività di propaganda individuale.
Il principio cui siamo fedeli è semplice: la politica non deve diventare un mestiere. Sventurato per noi è il paese – mi permetto qui di parafrasare Brecht – in cui prende più voti chi ha più soldi per fare propaganda. Contano i progetti e la squadra che li condivide, non i ruoli dei singoli che ne fanno parte: di questo spirito è espressione, ad esempio, la nostra intenzione di offrire un assessorato alle minoranze, e, se rifiutano, a esponenti dell’associazionismo.
Tutto qui (le altre ‘critiche’ che ho letto su blogolandia – dalla qualità dei manifesti alle accuse di maldicenza – mi sembrano del tutto fuori tema). Quanto al solo rilievo giusto (i costi sono depositati, che bisogno c’è di tirarli fuori?), l’obiezione è un’altra: qualcuno degli elettori li conosce davvero? Non credo.
Perciò, rendere pubblica questa indicazione significa mettere nelle loro mani un elemento di valutazione per esprimere un voto più maturo.
Gianni Romeo