PROCIDA – Dopo la frana di ieri, scampato il pericolo, il confronto si è spostato sul versante politico-amministrativo. Per Menico Scala, attuale consigliere di minoranza che, però, nella precedente amministrazione Capezzuto (2010 – 2015) ha rivestito il ruolo di assessore ai lavori pubblici: «Doveroso precisare che la zona in questione, dagli anni ’80, è stata sempre oggetto di lavori di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza, grazie a finanziamenti concessi da enti quali la Provincia, oggi Città Metropolitana di Napoli. Gli interventi sono stati diversi, così come i lotti successivamente appaltati ma, purtroppo, come a volte capita, i lavori vengono eseguiti considerando una parte del costone e non la sua complessità. Quanto accaduto – continua Scala – rappresenta un campanello di allarme che non bisogna sottovalutare e, per sicurezza del territorio, bisogna chiudere anche la strada sovrastante in attesa di verifiche strutturali. Pochi mesi fa ho intrapreso una battaglia per evitare che su quel tratto transitassero gli autobus e mezzi pesanti, così come, invece, voleva disporre l’Amministrazione. La spiaggia in quei tratti è interdetta, ma sappiamo che oggi, la cartellonistica e gli strumenti non sono proprio i mezzi adatti per distogliere i cittadini dal posizionarsi in spiagge interdette, pertanto, è necessario un controllo più serrato su queste zone. Non è l’unico tratto di spiaggia pericoloso, purtroppo, ricordiamo località Ciraccio, località Grotte, e molte di queste zone sono state frutto di intervento di consolidamento. Ma non basta. Invito l’amministrazione – conclude Menico Scala – a fare una analisi più generale a 360 gradi dei pericoli delle coste, che anno dopo anno diventano sempre più deboli».
Arriva la voce anche di “Procida in Movimento” che, attraverso Giuseppe Giaquinto, dice: “La tragedia sfiorata di questo sabato di agosto sulla Chiaia con lo smottamento di parte del costone su una zona non interdetta ci riporta all’estrema fragilità delle nostre coste che vanno difese con progetti mirati per tutelare la sicurezza delle persone e la nostra ricchezza ambientale. La cosa più preoccupante è che ci sono situazioni di grande criticità in molte zone interdette che continuano ad essere frequentate da bagnanti incauti che approfittano anche della assenza di appropriate misure di interdizione e di efficaci controlli da parte delle autorità preposte. Ritengo che spiagge e costoni debbano essere al centro di azioni di salvaguardia del territorio anche attraverso serie progettazioni che richiedono impegno e credibilità istituzionale per intercettare i necessari fondi economici per intervenire con urgenza. Ringrazio tutti gli operatori dell’emergenza prontamente intervenuti che hanno offerto assistenza e riportato la tranquillità tra i presenti sulla spiaggia e sui numerosi natanti presenti”. Agostino Ingenito, presidente Abbac Associazione dei Bed & Breakfast ed Affittacamere della Campania, sottolinea: “Per fortuna non vi sono state vittime se non alcuni feriti, poteva andare molto peggio, per il crollo di un costone della spiaggia di Chiaia. Tutto il litorale di isole e costiero è fragilissimo e serve una vera salvaguardia e tutela per il grave dissesto idrogeologico. Turismo non si trasformi in tragedie, servono opere pubbliche concrete e limitazioni nei luoghi di particolare fragilità. Mentre ancora attendiamo risposte da chi ha delega di salvaguardia ma poco fa per la tutela, in merito al turismo cafone che affolla la baia di Procida e il sovraffollamento in zona protetta ma non tutelata”.
Anche il Consigliere Regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, vicino alle realtà territoriali di Ischia e Procida, interviene sulla questione: “Il crollo del costone di Chiaia dell’isola di Procida per fortuna non ha causato danni a cose e persone. Tuttavia segnalo che questa è la quinta estate di fila dove vengono registrati episodi analoghi gravi che hanno messo a repentaglio la vita dei bagnanti. Ritengo prioritario che si effettuino controlli a tappeto nei diversi punti a rischio delle isole del Golfo e delle Costiere intensificando anche il monitoraggio sul rispetto dei divieti da parte dei bagnanti. Come ad esempio nella spiaggia di cava dell’isola ad Ischia dove i bagnanti continuano ad ignorare i cartelli di pericolo rischiando la loro incolumità per scavalcare una palizzata di ferro arrugginito pur di sistemarsi nell’area interdetta. Abbiamo segnalato più volte la questione al comune di Forio a cui chiediamo un intervento risolutivo”.
Per il Sindaco Dino Ambrosino: «Tutta Procida, purtroppo, soffre lungo le coste per via degli ingenti investimenti necessari per la messa in sicurezza e noi come Comune spendiamo non pochi soldi per segnalare tutte le aree non accessibili. Nello specifico, dopo gli accertamenti effettuati con il dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale, arch. Salvatore Ruocco, in via preventiva, abbiamo interdetto, non solo il tratto di arenile sottostante la frana, ma anche la strada sovrastante. L’anomalia è che il tratto di costone interessato dallo smottamento si incastra in tre interventi effettuati dalla Provincia quindi bisogna verificare perché solo questo tratto di costa è rimasto fuori. Di recente – conclude il Sindaco – siamo ritornati a sollecitare la Regione Campania per l’assegnazione di finanziamenti per due progetti che interessano il costone della “Chiaia” così come per “Ciraccio”. Senza il sostegno delle Istituzioni non è possibile fare molto altro».
…si sta avvicinando il giorno della Chiesa Madre……che vergogna doversi appellare all’aiuto del Santo Patrono dell’isola…….