Procida. Indagato l’ex Sindaco Gerardo Lubrano per l’emergenza rifiuti 2008

Come leggiamo dalle pagine de Il Mattino e di moltissimi altri quotidiani e agenzie di stampa, sono numerosi i sindaci (l’elenco) di comuni della provincia di Napoli, tra cui il primo cittadino di Napoli, Rosa Russo Iervolino, che hanno ricevuto avvisi di chiusura indagine per epidemia colposa e omissione in atti di ufficio per l’emergenza rifiuti del 2008. L’inchiesta, di cui è titolare Francesco Curcio, si riferisce alla precedente emergenza rifiuti di due anni fa.

Sono ben 36 gli indagati a finire nel mirino dei pm dunque, un lungo elenco di persone che all’epoca dei fatti erano alla guida di amministrazioni comunali in quanto sindaci, o commissari prefettizi. Tra questi il primo cittadino del capoluogo napoletano, Rosa Russo Iervolino, all’ex governatore della Campania, Antonio Bassolino, e all’ex commissario straordinario all’emergenza rifiuti, il prefetto Alessandro Pansa.

Nel lungo elenco,  purtroppo, finisce anche l’ex primo cittadino di Procida Gerardo Lubrano Lavadera che ha guidato l’isola proprio in quel periodo.

Il fascicolo è nelle mani del pm Francesco Curcio del pool mani pulite coordinato dall’aggiunto Franco Greco. I magistrati hanno affidato una consulenza a 3 esperti, due epidemiologi e un medico legale, che hanno monitorato dati clinici tra il novembre 2007 ed il febbraio 2008. Le analisi evidenziano un picco di malattie gastroenteriche e cutanee in molti comuni della provincia di Napoli. I consulenti della Procura guidata da Giandomenico Lepore si sono basati su due criteri in particolare: lo stato d’inquinamento dell’aria e dei cibi, oltre che la vendita di farmaci. L’equazione alla quale si giungerebbe è la seguente: quanti più rifiuti sono in strada tanto più aumentano le malattie. Ad avvalorare questa tesi, i dati relativi in particolare ad un comune del napoletano dove, rimuovendo i sacchetti e/o cospargendoli di calce viva utile a disinfettare, le malattie non sono state tante come in altri territori dove non sono state adottate queste stesse precauzioni. A finire nel mirino dei pm dunque, un lungo elenco di persone che all’epoca dei fatti erano alla guida di amministrazioni comunali in quanto sindaci o commissari prefettizi.

Ad avvalorare questa tesi, i dati relativi in particolare ad un comune del napoletano dove, rimuovendo i sacchetti e/o cospargendoli di calce viva utile a disinfettare, le malattie non sono state tante come in altri territori dove non sono state adottate queste stesse precauzioni. (Il Velino/Il Velino Campania)

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