PROCIDA – Il 15 marzo scorso, nell’Aula Magna dell’IISS ITN “Caracciolo- da Procida”, è stato presentato il progetto”Procida, isola del Mediterraneo, porta d’Oriente” per l’inserimento dell’Istituto nella Rete Scuole UNESCO.
Alla presenza del Sindaco dott. Raimondo Ambrosino, che ha portato il suo saluto e il suo plauso per l’iniziativa, e dell’Assessore Rossella Lauro, ha aperto i lavori la Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Saletta Longobardo che ha voluto evidenziare la grande importanza per le generazioni future di essere a conoscenza del patrimonio culturale del proprio territorio e il fondamentale ruolo della Scuola in tale direzione. «L’inserimento nella Rete Internazionale Scuole UNESCO – dice la Dirigente – è una grande opportunità per la scuola e il territorio. La conoscenza non può che rafforzare l’impegno e l’interesse per la salvaguardia della terra natia. Inoltre l’incontro con esperti del settore darà modo ad ogni alunno non solo di arricchire il proprio metodo di studio ma di confrontarsi con chi ha fatto di una passione il proprio lavoro attraverso lo studio.
I nostri alunni potranno aspirare a lasciare un segno nella storia della nostra isola contestualizzando i temi della ricerca di cui saranno protagonisti nella complessa trama di problematiche socio-politiche del territorio. Ancora una volta – conclude la prof.ssa Maria Saletta Longobardo – si riconferma il ruolo della scuola nello slogan a me caro da sempre
La Scuola : un bene prezioso per la comunità».
A seguire la prof. Sarnico, referente del progetto, ha spiegato ai presenti gli obiettivi intermedi e finali, di salvaguardia, valorizzazione e fruizione del territorio, e le diverse tappe del percorso che vedranno impegnati , in collaborazione costante allievi, docenti ed esperti esterni dei diversi settori individuati: Il Costume procidano, come bene materiale e immateriale di una cultura che ha radici storiche e geografiche lontane; Il patrimonio architettonico; La cultura della terra e del mare legata alle storiche attività: Marineria, pesca, agricoltura.
Elisabetta Montaldo, costumista e scrittrice, nonché promotrice del progetto, ha voluto sottolineare, a partire dal costume, l’importanza di non far morire un’arte come quella del ricamo, in particolare in oro, che può rappresentare una forma di eccellenza per l’artigianato isolano. In virtù di ciò, per l’occasione ha allestito una piccola, ma significativa, mostra comprendente due splendidi costumi e diversi pannelli su particolari degli stessi.
Il prof. Salvatore Di Liello, docente di Storia dell’Architettura , alla Università Federico II, facendo una ampia ed efficace panoramica delle peculiarità architettoniche,della nostra Isola e del Mediterraneo, ha voluto porre l’accento sul concetto di consapevolezza, da suscitare nella giovani generazioni, che va oltre la mera conoscenza passiva, per ottenere quei risultati di rispetto del territorio e di fruizione dello stesso come patrimonio inestimabile. Sullo stesso filone si sono innestati gli interventi dei proff. Donatella Pandolfi e Nico Granito (anche assessore alla cultura) che hanno maggiormente posto l’accento sul confronto tra Procida di ieri e di oggi, per un percorso di educazione che porti a saper individuare le peculiarità da salvaguardare. La prof .ssa Francesca Borgogna si è invece soffermata sulle attività lavorative storiche che hanno permesso di creare ricchezza e prestigio per tutta la comunità non solo nel passato ma anche nel presente , almeno per quanto riguarda quei settori ancora vitali In riferimento all’agricoltura, insieme al dott. Davide Zeccolella, si è espressa l’urgenza di recuperare, terreni, tecniche e biodiversità che altrimenti andrebbero persi per sempre, nell’ottica di nuove forme di fruizione di un bene antico.
La manifestazione si è conclusa, dopo qualche appassionato intervento dei presenti, con l’appuntamento dato dalla Dirigente scolastica al prossimo anno per la presentazione dei lavori conclusi.
Questo è
il classico esempio della degenerazione che si è raggiunta nelle scuole,specie al nautico di procida,degli scopi principali a cui dovrebbero ispirarsi: la formazione tecnica di un futuro marittimo.
Ormai la politica è entrata nelle scuole,e questo è stato un danno decisivo per l’insegnamento tecnico nautico.
Altrimenti non si spiega che quando uno esce dal nautico non capisce niente ne di lingue nè di materie professionali.
Questi progetti sono la rovina ,non dovrebbero essere finanziati…vorrei vedere se li presentano più…