Procida: Liberoreporter.it risponde a “Il Mattino”

In questi giorni abbiamo riportato la lettera di Procidamia al giornale “Il Mattino” e la risposta di quest’ultimo sulla vicende del rapimento della “Savina Caylyn” e della “Rosalia D’Amato. Da questo punto di vista registriamo l’intervento di Liberoreporter, a firma di Daniela Russo, giornale mensile e sito web che ha sempre seguito molto da vicino la questione ed al quale va dato atto di aver rotto la cortina di silenzio che per giorni aveva caratterizzato “la non informazione” dei media.
“… è il direttore Virman Cusenza a rispondere a un lettore che si lamenta del silenzio da parte dei media e soprattutto de “Il Mattino” sui sequestri delle due navi “Savina Caylyn” e “Rosalia D’Amato”, ed ecco il link http://www.ilmattino.it/articolo..Peccato che il Direttore si dimentichi che LiberoReporter ne parla giornalmente (e se sta zitto al momento un buon motivo c’è!), ed è stato proprio lo stesso Liberoreporter a pubblicare l’ultimatum il 18/05/2011 (http://www.liberoreporter.it/NUKE/..) mentre il colosso dell’informazione, ossia “Il Mattino” lo stesso ultimatum l’ha pubblicato il 21 Maggio quando era già scaduto!!!
Purtroppo LiberoReporter non è un giornale “normale”, o per lo meno non lo è per questo Paese. Quando ci sono informazioni importanti come l’ultimatum pervenutoci dai pirati o inchieste utili ai cittadini, oltre a pubblicarle si preoccupa di inviarle agli altri media… magari per solidarietà verso a delle vite umane!! Ma tutti fanno finta di niente, fanno finta di non vedere, di non conoscere LiberoReporter…
Oh Signore, forse gli si rovinerà il mercato? (Il sequestro della Savina Caylyn e il comportamento della stampa italiana http://www.liberoreporter.it/NUKE/news….).
Parole come collaborazione, solidarietà, informazione pura, diventano pesi enormi quando alle spalle non ci sono lobby, politici e poteri che in qualche modo tornano utili.
Sono stati i giornalisti di LiberoReporter gli unici a contattare i parenti, a telefonare agli ostaggi, a diramare gli ultimatum, a fare addirittura la petizione che si vede all’indirizzo http://www.firmiamo.it/inondiamo-di-firme-la-farnesina-marinai-rapiti-liberi (iniziata subito dopo la pubblicazione del primo ultimatum), a non avere ne sabati ne domeniche per seguire i casi, ma si sa, è meglio pubblicare uno stralcio di una velina ormai scaduta, che riconoscere la bontà di un lavoro svolto da dei colleghi che hanno per datore di lavoro solo i cittadini italiani; si i sudditi… Quelli che devono pagare le tasse e tacere.
Così caro collega Virman Cusenza almeno partecipa alla petizione; almeno un gesto di solidarietà verso gli ostaggi che sono stremati e verso le famiglie terrorizzate dalla situazione e dai silenzi della stampa ma soprattutto della Farnesina.”

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