Internet non è solo “la piazza” in cui si divaga (non poco) su cose più o meno futili, oppure si discute di amenità varie, ma può essere, secondo le modalità e l’approccio con cui lo si usa, un importante strumento per raccogliere notizie. Questo è certamente il caso della pagina facebook Pendolari Procidani Riuniti, punto d’incontro del variegato mondo dei pendolari, in cui gli stessi inseriscono notizie e commenti circa le problematiche e disservizi vari (traghetti in avaria, previsioni e condizioni meteo marine, ritardi, sospensioni di corse, etc.), situazioni che rappresentano il pane quotidiano di chi deve raggiungere la terraferma o la vicina isola d’Ischia per motivi di studio, lavoro o commercio.
Tra le ultime iniziative prese dal gruppo, che conta poco meno di 600 iscritti nonostante la recente costituzione, quella di promuovere un sondaggio per comprendere le modalità con cui i pendolari procidani (lavoratori, studenti e commercianti) raggiungono dal proprio domicilio il porto di Marina Grande per poi, con mezzo veloce o traghetto, proseguire per Napoli, Pozzuoli e l’isola d’Ischia.
Le risposte hanno prodotto il seguente risultato:
il 39% raggiunge il porto in scooter o moto; il 25% a piedi; il 13% con passaggio di un familiare o conoscente; il 13% con mezzi pubblici; il 5% con bici; il 5% con auto che lascia nelle prossimità dello scalo commerciale.
Al di là del valore specifico espresso dalle percentuali finali, quello che risulta particolarmente interessante è l’approccio alla problematica della mobilità, che sull’isola di Arturo si dibatte da anni e per la quale in molti ne parlano, il più delle volte, sulla base di impressioni, suggestioni e valutazioni poco oggettive.
Il sondaggio effettuato, quindi, potrà essere utile alle autorità competenti, quantomeno, sia per avere un quadro sulle abitudini di una fascia consistente della popolazione procidana sia, volendo, per porre in essere le eventuali azioni inserite in un progetto generale di “mobilità sostenibile”, argomento da tempo al centro della discussione, per il quale, fatto salvo il solito panno caldo messo qui e li, forse più per avere un qualche risalto mediatico, non sempre si riesce ad individuare obiettivi di carattere strategico e strutturale.
Guglielmo Taliercio