Nella giornata di giovedì, nel porticciolo dei pescatori di Marina Corricella (zona B dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”) è affondata la ”Antonio Padre”, barca da pesca “cianciola” di proprietà dei fratelli Trapanese.
A nulla è servito l’intervento degli uomini del locale Circomare che, insieme ad alcuni abitanti della zona, avevano cercato di portare la barca su di un fondale più basso per consentire di adagiarsi sulla sabbia invece di affondare quasi del tutto così come è invece avvenuto.Ad oggi,così come ci conferma il comandante TV. Flavia La Spada, prima della consegna delle perizie, non ci sono certezze sulle cause dell’affondamento dell’imbarcazione che, da oltre un anno, era disarmata ed ormeggiata in zona in attesa del completamento dell’iter della pratica di demolizione.
L’affondamento dell’”Antonio Padre”, comunque, con i due cantieri navali di via Roma ancora chiusi per ottemperare agli adeguamenti alle normative ambientali richiesti dalle Autorità competenti, non fa altro che complicare ulteriormente la situazione del porticciolo di Marina Corricella dove ricordiamo, così come emerso nel recente passato da operazioni portate avanti dai NAS dei Carabinieri e dagli uomini della Capitaneria di Porto, sono stati rinvenuti almeno nove natanti, di diverse dimensioni, unitamente ad altro materiale di varia natura, che andrebbero rimossi per bonificare una zona di particolare pregio per l’isola e per l’Area Marina Protetta.
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