Procida tra terra, fuoco e mare

di Davide Zeccolella

“Il paesaggio che s’offre alla vista di chi per la cosiddetta Bocca Grande entra nel Golfo di Napoli si compone di tre parti, molto diverse di aspetto l’una dall’altra: a destra grandi rupi calcaree che con forme massicce e con tinte bianche e rosee sorgono nell’isola di Capri dai flutti spumanti del mare e si protendono, poi, passando per Sorrento ed Amalfi verso il nubifero Appennino; a sinistra un vasto ondeggiare di fulve prominenze tufacee, che prima s’innalzano superbe nell’isola d’Ischia  e poi sormontando il mare con Vivara e Procida, si attenuano e si espandono nelle dolci colline su cui si stende la sirena Partenope; nel fondo la forma bella e solenne del Vesuvio fumante.”

Con queste suggestive parole nell’aprile del 1904 il grande geologo di Lagonegro – Giuseppe De Lorenzo – descriveva il territorio del Golfo di Napoli, tanto diverso non solo nell’aspetto esteriore ma anche nell’origine e costituzione geologica: dai calcari dolomitici del Giurassico e del Cretaceo (180 – 65 milioni di anni fa), testimonianza delle antiche piattaforme carbonatiche dell’era mesozoica, che oggi formano l’ossatura della penisola Sorrentina e di Capri, passando per l’imponente edificio vulcanico del Somma – Vesuvio originatosi negli ultimi 30000 anni, fino a giungere ai complessi vulcanici dei Campi Flegrei e dell’isola d’Ischia teatro di numerosissime eruzioni a carattere prevalentemente esplosivo che si susseguono da circa 150000 anni  “accompagnando” il sollevamento della catena appenninica.

Nel panorama geologico del Golfo di Napoli, Procida e Vivara costituiscono un complesso vulcanico insulare dei più estesi Campi Flegrei.

De Lorenzo definì i tre periodi di attività in cui convenzionalmente si suddivide il vulcanismo dei Campi Flegrei. Tutte le altre eruzioni vulcaniche di Procida, ad esclusione di quella più recente del vulcano di Solchiaro (originatosi nel secondo periodo circa 19000 anni fa), sono avvenute durante il primo periodo che non ha un inizio ben definito e si conclude con la grandiosa eruzione dell’Ignimbrite Campana avvenuta oltre 40000 anni fa nell’area flegrea continentale.

I prodotti di questa eruzione che seppellì gran parte della Campania sotto una spessa coltre di prodotti piroclastici, da tempo riconosciuta come uno dei maggiori eventi esplosivi della storia vulcanica mediterranea degli ultimi duecentomila anni, ricoprono i depositi già esistenti dei vulcani di Vivara, Pozzo Vecchio, Fiumicello, Terra Murata e sono esposti magnificamente a Punta Lingua dove costituiscono le scure scorie saldate e la “Breccia Museo”, la formazione geologica più famosa di Procida (anche se, come scritto in precedenza, si è originata altrove).

Per divulgare e far comprendere questa ed altre meraviglie geologiche di Procida e Vivara, nel 2009  è stata pubblicata “Procida tra Terra, Fuoco e Mare”, la guida promossa dall’Associazione Vivara in collaborazione con l’Assessorato ai Parchi e alle aree protette della Provincia di Napoli.

L’autore, il geologo Daniele Coppin, invita il lettore \ escursionista a leggere la storia delle eruzioni dei vulcani procidani attraverso le evidenze stratigrafiche osservabili lungo le falesie dell’isola, descrive i prodotti piroclastici da caduta, da flusso e da surge (molto belli quelli di Solchiaro che fanno da cornice alla baia della chiaia), e attraverso 4 itinerari accompagna il visitatore alla scoperta della più antica storia naturale di Procida.

Il libro rappresenta un simpatico modo di avvicinarsi alla vulcanologia dell’isola di Procida – scrivono nell’introduzione i professori Lucia Simone e Gabriele Carannante, ordinari di Geologia presso l’Università Federico II di Napoli – e dà la possibilità di riconoscere gli eventi geologici che si sono succeduti e le strutture  che caratterizzano alcuni dei fenomeni di messa in posto dei prodotti piroclastici. L’augurio è che la lettura di questo libro spinga sempre più persone  ad avvicinarsi con curiosità, e non solo a passare senza guardare con attenzione, ai luoghi in cui vengono a trovarsi anche per un breve periodo della loro vita.

Si vede veramente solo ciò che si conosce…

Nota

*Per richiedere una copia gratuita del libro, inviare una e-mail a:  associazione@vivara.it

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