Come avevamo anticipato ampiamente in un precedente articolo pubblicato il 18 novembre (vai al link), la stazione marittima di Procida versa in un disastroso stato di abbandono. Riportiamo oggi l’emmesimo articolo dalle colonne del quotidiano Il Golfo a firma di Pasquale Baldino, che mette in risalto purtroppo, cio che è visibile a tutti.
Pasquale Baldino | Procida – Le foto sono eloquenti. Ma la realtà dell’interno e dell’esterno del terminal del porto di Procida è ancora più sgradevole e deteriorata di quanto può scorgersi attraverso le immagini scattate dallo scrivente. Gli interni sono sporchi e sgangherati, un puzzo di umido, un estintore abbandonato per terra, tralasciando altri particolari che sanno tutti di un grande degrado ambientale. Sarebbe questa la sala d’attesa dei viaggiatori! L’esterno, quello coperto, si è trasformato in maleodorante bagno pubblico, coperto di scritte a gogò. Ancora, ai margini delle aiuole con pini, lastre di lamiere arrugginite per terra, un antiestetico prefabbricato, e ancora sporcizia. Qui si affacciano le biglietterie di aliscafi e traghetti, un’edicola, e di fronte lo stazionamento di bus e taxi. Qui i pendolari attendono al riparo dalle intemperie l’imbarco. Questo il biglietto da visita! Nossignori! Non può ancora continuare a essere questa la stazione per gli arrivi e le partenze di passeggeri e turisti nella celebre isola di Graziella o di Arturo. Certo occorre intervenire!
Non può assolutamente essere questo il benvenuto in un’isola meravigliosa come Procida, che conserva intatto il fascino particolare di un isolotto familiare e così storico nelle sue memorie culturali e paesaggistiche. Interventi per la circolazione veicolare sono stati effettuati sul porto, mentre il nuovo pontile per l’attracco degli aliscafi è in dirittura di completamento e ciò porrà finalmente fine ai disagi dei trasporti nell’attracco. Tuttavia, appare indubbiamente essenziale intervenire sulla struttura del terminal, adeguandolo turisticamente nei suoi servizi fondamentali nell’interesse primario e civile della mobilità dei procidani, dei pendolari e dei tanti villeggianti che amano l’antica serenità dell’isola di Graziella. Non è, pertanto, tollerabile che la ristrutturazione e la bonifica degli ambienti per ospitare i viaggiatori possano essere ignorati dalla Pubblica Amministrazione locale, provinciale e regionale. Occorre dire finalmente basta al ”benvenuto” a Procida nel terminal del degrado!
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