Sabato 21 settembre, nell’ambito della serata dedicata alle premiazioni della XXVII edizione del Premio Letterario “Procida Isola di Arturo Elsa Morante”, organizzata dal Comune di Procida Assessorato alla Cultura, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, alle ore 19,30 nella “Sala Vergani” del Procida Hall, sarà inaugurata la mostra “Terre”, da Phlegraia al Continente Nuovo. Viaggio per immagini Napoli – Procida – Nuova York, di Giuseppina De Rienzo.
Napoletana, ma da sempre amante dell’isola di Graziella, laureata in Lingue, Letterature e Istituzioni dell’Europa Occidentale presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Giuseppina De Rienzo ha pubblicato i romanzi: “La Pianura del Circo”, De Agostini (premio narrativa opera prima “Città di Atella”); “Passo d’Ombre”, Avagliano (selezionato al Premio Strega; premio Insula Romana); “La scirocca”, Graus (finalista premio Argentario donna); “Vico del Fico al Purgatorio“, Manni (selezionato al Premio Strega 2008; premio Angeli del Cilento). Ha collaborato a quotidiani e riviste scrivendo articoli, racconti, saggi. Alcuni suoi racconti sono presenti, tra l’altro, in: “Nord e Sud”; “Astolfo” di G. Bàrberi Squarotti; “Racconti campomelani”(Caramanica); “La città delle donne” (Filema); “Il racconto napoletano” (Oèdipus). Per la poesia ha pubblicato: “Eri tu il cavallo”, ed Amadeus, Les Poets Nouveaux (premio speciale Procida, Isola di Arturo,”I luoghi di Elsa Morante”);“Laggiù la stregònia“ (Manni). Altre sue poesie sono contenute nelle raccolte: “Maiori in poesia”, Plectica;”Quando il terremoto è dell’anima“, Sellino editore. Appassionata di fotografia per Intra Moenia ha pubblicato “Il mare in faccia”, galleria di ritratti procidani.
“Terre” – ci dice Giuseppina De Rienzo – è un viaggio per immagini nato da almeno tre costole: “Phlegraia Terra Ardente” ( edizioni ESA), mio recente libro fotografico su una Napoli indagata attraverso una visione soprattutto antropologica. Quindi, dilatando solo un po’ i confini di quel territorio geologicamente ardente, arriviamo dritti e di diritto a Prochitha, isola sotto il continuo monitoraggio della mia attenzione da sempre. Chiude il percorso di andata e ritorno: la città di New York, che ho visitato qualche mese addietro, restandone affascinata. Terra nuova, distante e insieme vicina, concreta e fantasmagorica, dove – alla fine del cerchio – è sempre l’uomo nella sua intierezza a fare da elemento unificatore.” Da non perdere, ovviamente.