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Sanità locale a pezzi, bisogna mettere mano il prima possibile

procida tagli sanitadi Michele Romano

Poco tempo fa mi sono recato presso gli uffici della Regione Campania per verificare alcuni elementi organizzativi inseriti sia nella storica Biblioteca dell’Abbazia di San Michele Arcangelo sia in quella Comunale, possibilmente da rendere funzionante. Ebbene, al di là dell’eccellenza professionale del dott. Sergio Sbragia che ha messo a disposizione, con ampia generosità, le sue talentuose e puntuali conoscenza della materia, mi sono trovato davanti ad una realtà devastante di un istituzione che dovrebbe costituire il punto cardine per lo sviluppo, la crescita, la vivibilità, la sicurezza di tutti i luoghi comprendenti l’Ente Regione. Infatti mi è sembrato di entrare nella selva oscura di dantesca memoria, in cui gran parte del personale ridotte ad ombre, a larve umane lamentose, rassegnate, in assenza di alcuna linea guida, intente a contare il giorno che li conducono al proprio pensionamento. Per di più tale svilimento scaturisce anche dal fatto che nell’ultima legislatura è stato consentito di raggiungere incarichi apicali sia in Consiglio Regionale che in Giunta Regionale a soggetti di cui sarebbe imbarazzante delineare i profili culturali e professionali, con  negative ricadute sull’efficacia ed efficienza dell’istituzione.

Le medesime considerazioni vanno  trasferite anche ai servizi di emanazione regionale come possono essere le aziende sanitarie locali. Qui, nel vuoto di potere che si è creato negli ultimi periodi, nel perpetrare le deleterie pratiche mercantili e clientelari di affidare incarichi di operatori sanitari, si tende ad effettuare interventi poco nitidi e limpidi, al di fuori di ogni regola tanto da smantellare quei pochi e quasi rari servizi di specialistica ambulatoriale che funzionano (vedi quello di diabetologia portato avanti, non si sa ancora per quanto, dalla dott.ssa Iole Gaeta e dai suoi collaboratori) al punto di arrecare ulteriore danno alla tutela della salute dei procidani.

A tal fine rivolgo un pressante invito alla nuova Amministrazione (verso cui le aspettative e le speranze di cambiamento sono molteplici) di entrare urgentemente nel pianeta sanità onde evitare spiacevoli conseguenze.

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