Savina Caylyn: telefoni a bordo irraggiungibili. Questa sera fiaccolata a Trieste

Mentre dal 26 agosto risulta impossibile comunicare con i nostri marinai a bordo (i telefoni risultano irraggiungibili) questa sera a Trieste  una   fiaccolata silenziosa, sfilerà per le strade cittadine, per chiedere la liberazione degli ostaggi sulla nave.

Trieste – Mentre si continua in redazione a cercare di chiamare a bordo, dopo l’ultima drammatica telefonata avuta con il mediatore dei pirati il 26 agosto, che in qualche modo chiudeva la possibilità di avere dei colloqui con i nostri connazionali sulla Savina Caylyn, sequestrata l’8 febbraio scorso nel mare dei pirati in Somalia, sono trascorsi ad oggi 218 giorni di prigionia. I telefoni a bordo risultano irraggiungibili e i contatti si sono interrotti da 20 giorni circa.

Nulla trapela sulla sorte dei nostri marinai e sulla loro condizione fisica che, ricordiamo, risulta molto precaria, come esplicitamente dichiarato dallo stesso mediatore nell’ultima telefonata. Intanto i parenti dei nostri marittimi sequestrati, stanno continuando la loro mobilitazione su più fronti, per evitare che cali il silenzio ancora una volta su questa triste vicenda. Questa sera infatti a Trieste, città natale di Eugenio Bon, uno dei nostri marittimi della Savina Caylyn (in totale sono 5 gli italiani e 17 gli indiani a bordo), è stata organizzata una fiaccolata silenziosa, che attraverserà le vie della città del capoluogo giuliano.

Il corteo partirà alle ore 19,30 dai portici del Liceo Dante, in piazza Oberdan. Una manifestazione rigorosamente composta e silenziosa, dove i partecipanti saranno vestiti di bianco e avranno in mano o una fiaccola o una torcia.

L’invito è stato esteso anche alla popolazione che non potrà partecipare per strada: è stato chiesto di accendere delle candele da esporre alle finestre con vicino un drappo bianco. Anche Trieste quindi si mobilità, dopo le varie manifestazioni a Procida e a Roma, del comitato spontaneo “Liberi Subito” nato nell’Isola della Graziella (ricordiamo che 2 dei cinque italiani, sono di Procida), per i nostri connazionali tenuti sotto il tiro delle armi sulla petroliera battente bandiera italiana, Savina Caylyn.

fonte: http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.asp?id=7272

Potrebbe interessarti

Il nono rapporto annuale sull’economia marittima

di Nicola Silenti da Destra.it La pandemia e la guerra hanno contribuito a delineare meglio …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *