Dopo il convegno sul futuro dell’ex struttura carceraria di Terra Murata, ecco che sotto il sole cocente dell’estate ormai alle porte, si assistono ad alcuni cambiamenti e non pochi, visibili anche pubblicamente, nella politica procidana.
Non è assolutamente una novità, il fatto che che il sindaco Capezzuto, almeno per quanto pubblicamente più volte asserito, voglia sganciarsi da quelle che erano le scelte dissennate della squadra di Muro & Co, di cui, solo per la cronaca, anch’egli ha fatto parte per oltre un decennio detenendo deleghe, diciamo con portafoglio e programmazione, importanti come i lavori pubblici e le politiche sociali. Non è una novità, altresì, che l’On. Luigi Muro abbia digerito piuttosto “amaramente” il boccone del mancato invito al tavolo del convegno, così come non è mistero che in più di una occasione, sulla questione porto turistico di Marina Grande, per esempio, Muro e Capezzuto abbiano visioni piuttosto divergenti.
Detto questo, tutto può essere ricondotto alla normale dialettica tra componenti politiche oppure al fatto che ognuno ha il diritto di cambiare idea, sindaco compreso, anche se la cosa, nel bene e nel male, andrebbe spiegata e, forse, condivisa con la maggioranza di “Procida Prima” con la quale ha vinto alle elezioni un anno fa, nel marzo del 2010.
Dopo l’ultimo consiglio comunale, passato alle cronache per il furibondo litigio tra il sindaco e il consigliere Capo gruppo de “La Svolta” avv. Mariano Cascone, cosa di cui parleremo più approfonditamente nel momento in cui sarà reso pubblico sul sito del Comune il verbale della seduta; sindaco e consiglieri del gruppo di “Insieme per Procida” hanno tenuto un incontro, diciamo privato, nel salotto procidano di Aniello Scotto di Santolo, alle ultime elezioni candidato a sindaco proprio per “Insieme per Procida” e risultato sconfitto per una manciata di voti.
La stranezza non sta nel fatto che minoranza ed il Sindaco parlino, discutano e si confrontino. Anzi, considerato i problemi e le difficoltà a reperire i fondi necessari per risollevare le vuote casse del Comune, sarebbe auspicabile che questo avvenisse in maniera costante nelle sedi istituzionalmente preposte (riunione dei capigruppo, commissioni consiliari, consiglio comunale).
Resta il fatto che le modalità di ingaggio scelte, anche per i non faziosi, qualche perplessità di “inciucio” lo lasciano. Dell’ultimo incontro, infatti, ci sono almeno due versioni.
Una vuole che il sindaco, dopo le tensioni del civico consesso, avrebbe colto l’occasione per “bacchettare” la minoranza e chiedere una maggiore presenza e collaborazione. La seconda, viceversa, cambia per la premessa (che non è poco) ed ovvero che avendo problemi con l’attuale maggioranza il sindaco avrebbe richiesto una maggiore collaborazione al gruppo di “Insieme per Procida”.
Ed ora, quali potranno essere i futuri scenari?
Sarò come a livello nazionale dove ci si muove in un contesto gattopardiano?
Ci sarà una esplosione dirompente della maggioranza?
Si aprono strade per nuove sperimentazioni e laboratori politici?
Dalla miracolosa e partecipata “Agenda 21” si passerà alle più comode e rassicuranti “cufecchie” di Palazzo?