Prudenza e speranza dopo l’accordo tra il governo e le varie fazioni armate
Seguendo la vicenda dei marittimi sequestrati in Somalia approfondiamo la conoscenza della complessa vicenda di questo travagliato “Stato” del corno d’Africa.
fonte: www.vita.it – Prudenza e speranza. Queste sono le parole d’ordine di Monsignor Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti e amministratore apostolico di Mogadiscio all’indomani della firma della “roadmap” che potrebbe portare la Somalia ad uscire dalla lunga transizione che dura ormai da vent’anni. «Ci sono gia’ stati almeno 15 accordi che sono poi rimasti lettera morta, quindi qualche dubbio sorge spontaneo» ha spiegato il prelato.
L’accordo è stato firmato a Mogadiscio dal presidente dell’autorita’ di transizione somala (il governo provvisorio riconosciuto dalla comunita’ internazionale), Sharif Sheick Ahmed, dai responsabili dell’autoproclamata regione autonoma del Puntland (nel nord-est) e dalla milizia filo-governativa Ahlu Sunna wal Jamaa, alla presenza di rappresentanti delle Nazioni Unite, dell’Unione africana, della Lega araba e dell’ Igad (organizzazione che riunisce i governi del Corno d’Africa)