Trasporti Marittimi: Proclamato stato di agitazioni lavoratori aziende private.

La decisione unilaterale, non concordata con le parti sociali, da parte della Regione Campania di modificare il quadro orario dei trasporti marittimi nel golfo di Napoli è sbagliata nei tempi, nei modi, nel merito e nel metodo.
Con la delibera approvata ieri dalla Giunta Regionale si sottraggono linee agli armatori privati, mettendo a rischio la sussistenza stessa delle aziende (che già soffrono il mancato riconoscimento in finanziaria degli sgravi fiscali al cabotaggio) e centinaia di posti di lavoro senza nessun ammortizzatore sociale, e si sovraccarica ai limiti della legge i lavoratori della Caremar mettendo a rischio la sicurezza della navigazione nel Golfo.
E’ ora di dire basta a decisioni prese sulla testa di imprese e lavoratori che stravolgono i delicati equilibri esistenti senza migliorare, ma anzi peggiorando i servizi per gli utenti, sopprimendo posti di lavoro da un lato e sovraccaricando dall’altro.
Tutto questo in una fase delicata come la privatizzazione di Caremar che sta vedendo un irrazionale irrigidimento da parte delle regioni interessate a vedere pienamente applicato il contratto di lavoro nella regionale marittima campana e nella costituenda laziale.
Come Filt-Cgil (Mario Salsano, Emanuele Fernicola), Fit-Cisl (Finizio, Raffaele Formisano) e Uiltrapsorti (Vincenzo Esposito, Ciro Dalesio) indiciamo lo stato di agitazione di tutti i lavoratori delle aziende private del Golfo di Napoli, che si va ad aggiungere allo stato di agitazione già indetto per i lavoratori Caremar. Se non ci saranno segnali di retromarcia da parte della Regione la data di avvio del nuovo quadro orario, si rischia che il 2 Gennaio ci siano agitazioni spontanee dei marittimi con ritardate partenze di tutte le corse, sia pubbliche che private, conseguenti al grave stato di preoccupazione ed incertezza che vivono i marittimi.
Chiedesi urgente convocazione alla regione e contestualmente attiviamo le procedure previste da legge per il raffreddamento e la conciliazione del conflitto.
Comunicato Stampa

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