PROCIDA – Con la presentazione del libro di Rosalba Iodice“Palazzo d’Avalos e l’ex Carcere di Procida; il complesso monumentale e rinascimentale tra passato, presente e futuro” (Nutrimenti) la sottoscrizione di due strategici protocolli d’intesa tra Comune di Procida-Dipartimento di Ingegneria Federico II-Autorità di Bacino e l’occasione per fare un punto sulle attività svolte dall’Amministrazione comunale per la valorizzazione dell’ex carcere.
Illustrare il Piano Particolareggiato di prossima approvazione per la valorizzazione di Palazzo d’Avalos nonchè condividere le attività svolte e da svolgere dall’Assessorato alla valorizzazione dell’ex Carcere, è con questo proposito che si è svolta la presentazione de “Palazzo d’Avalos e l’ex Carcere di Procida; il complesso monumentale e rinascimentale tra passato, presente e futuro” (Nutrimenti).
Un incontro arricchito da un importante momento istituzionale costituito dalla sottoscrizione di due strategici protocolli tra Comune di Procida-Università Federico II-Autorità di Bacino. Convegno ricco di relatori qualificati e addetti ai lavori.
Sin dalle prime battute Pasquale Raicaldo, moderatore dell’incontro, ha sottolineato come il libro della Iodice rappresenta un momento culturale, e non solo, per il futuro dell’isola in quanto concreto presupposto di azioni amministrative importanti. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Dino Ambrosino, l’Assessore alla cultura Nico Granito ha illustrato le attività culturali che stanno iniziando a moltiplicarsi nell’ex Carcere dalla sua apertura e che ne faranno sempre più “un laboratorio artistico-culturale”.
E’ stata poi la volta della Dirigente Scolastica Maria Salette Longobardo che ha confermato una scuola aperta al territorio sempre più in sinergia con la valorizzazione dello stesso. Un ringraziamento sentito della Iodice è andato agli editori Ada Carpi e Andrea Palombi di Nutrimenti, i quali hanno confermato di essere sempre più soddisfatti di stare avviando un processo di maggiore conoscenza e consapevolezza della storia procidana.
L’autrice Rosalba Iodice ha quindi illustrato il volume, ripercorrendo la storia del Complesso fino alla sua futura destinazione, sottolineando che trattasi di una superficie da riutilizzare di circa 20.000 mq con la previsione di una zona ricettiva, e relativi servizi, di circa 200 posti letto oltre spazi da destinare ad attività culturali, congressuali, artistici.
L’evento si è poi articolato in un secondo momento con l’avv. Antonio Carannante, Assessore alla valorizzazione di Palazzo d’Avalos, il quale ha dichiarato: “Non vi è la concreta valorizzazione di un Bene senza la sua rigenerazione urbana: per questo motivo abbiamo puntato al coinvolgimento della comunità sin dalla sua apertura. E magicamente tante attività sono nate intorno al carcere: questo bene sta dunque tornando a vivere”. L’assessore Carannante ha poi tenuto a precisare il lavoro fatto fin qui e le prossime tappe: “Il Bene è stato ceduto al Comune affinchè venisse valorizzato secondo il Programma di valorizzazione sottoscritto a suo tempo: questa è la nostra stella cardinale. Il Piano particolareggiato redatto dalla Iodice, di cui viene pubblicato un estratto, è la sua declinazione necessaria per procedere al progetto. Ora il nostro prossimo obiettivo è uno studio di fattibilità economico-finanziario che consentirà agli investitori interessati di avere uno strumento concreto per fare le proprie valutazioni: stiamo davvero entrando nel vivo del futuro dell’ex carcere”.
“Una cosa è sicura – ha poi concluso – no a speculazioni immobiliari, no ad albergoni, no a qualcosa di avulso dal territorio. Vogliamo far viaggiare questo processo di riqualificazione unitamente a quello del centro storico e del Borgo di Terra Murata”.
E’ stato poi il momento della sottoscrizione del Protocollo d’intesa con l’Università Federico II di Napoli – Dipartimento di strutture per l’Ingegneria e l’Architettura – per l’inserimento del Palazzo d’Avalos tra i prestigiosi progetti PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) ad oggetto: Protecting the Cultural Heritage from water-soil interaction related threats, finanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca. “Anche io sono un procidano col cuore” ha affermato entusiasta il Prof. Landolfo della Federico II. Palazzo d’Avalos rientrerà con la Cattedrale di Agrigento e il Convento di Maiori, tra i Beni oggetto di studio.
Si è poi passati al Protocollo d’intesa con l’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale per l’istituzione di un “Laboratorio di Procida quale terrazza sul mediterraneo per la sperimentazione di ricerche ed azioni volte alla Sostenibilità Idrogeologica ed Ambientale degli usi e sviluppi futuri, all’Adattamento ai Cambiamenti Climatici, allo Sviluppo di modelli costi-benefici e valutazione/ servizi ecosistemici”. Per l’Autorità presente l’Arch. Raffaella Nappi che ha dichiarato soddisfazione per la sempre maggiore sinergia con il Comune di Procida necessaria per una virtuosa tutela del territorio.
Il futuro di Palazzo d’Avalos è finalmente iniziato.