PROCIDA – Sento l’urgenza di sollecitare da tutti voi un parere sulle docce nella spiaggia della Chiaiolella.
Sono state chiuse per tutto luglio con la motivazione dello spreco di acqua e riaperte ad agosto con la novità di un pulsante che niente risolve. Lo spreco d’acqua si è moltiplicato in modo scandaloso. Si assiste continuamente ad un suo uso incivile, con modi, motivi e quantità che nessuno applicherebbe a casa propria.
L’acqua è un prezioso bene comune e come tale va tutelato. Il suo corretto utilizzo è esso stesso segno di sensibilità ambientale, di civiltà e di rispetto per chi ci vive fianco a fianco o ci ospita per qualche giorno o qualche ora.
È assolutamente insensato sciuparla nei modi che vediamo tutti i giorni sulla spiaggia. Qualche cartello “educativo” non starebbe male ma non sarebbe risolutivo, affidandosi sempre alla sensibilità del lettore. Diversi cominciano a convincersi che la soluzione sia che si deve far pagare (con un gettone, ad esempio).
Se si fa sulle spiagge private, perché non farlo a maggior ragione nelle spiagge pubbliche?
Cosa ne pensate?
dott. Carabellese : l’acqua dovrebbe essere patrimonio di tutti i cittadini che,
col pagamento delle tasse, contribuiscono al rifornimento della stessa
nei luoghi abitati della città .
E’ un bene comune quindi, a disposizione di chi ne ha bisogno e, di chi
” non la sprechi con usi inadeguati “.
Ai tempi remoti dell’impero veniva considerata essenziale per la salute
degli abitanti nella capitale; ed ancora oggi riteniamo incivile il comune
che non la utilizzi profusamente per il sollievo di ” tutti ” i cittadini residenti .
Come si potrebbe razionare una simile risorsa, senza penalizzare
una parte della popolazione che, già risulta deprivata di ogni confort relativo
( bagni pubblici, mense, trasporti, attrezzature di benessere,soccorso vario ecc. )
Non si può limitare l’utilizzo di una simile risorsa naturale …
a meno che non si voglia ritornare a vivere con medioevali sistemi !!