Il Comune di Procida per la difesa del verde pubblico e privato

Domenico Ambrosino dalle pagine del Mattino illustra l’importante iniziativa lanciata dal Comune di Procida. Un regolamento unico per la salvaguardia delle specie arboree già allo studio di tanti altri Comuni non solo della Campania.

Procida (NA), 03/12/2010 (informazione.it – comunicati stampa) Il verde pubblico e privato sono un patrimonio e una risorsa che va salvaguardata, protetta e tutelata. Ieri, il consiglio comunale dell’isola ha approvato all’unanimità la proposta presentata dall’assessore all’Agricoltura Fabrizio Borgogna, che mira a proteggere le specie arboree del territorio isolano attraverso una regolamentazione che guarda a tutti gli aspetti che questo patrimonio comporta. In particolare, il progetto guarda agli alberi di pino, leccio roverella carrubo, olivo, platano, che è frequente trovare negli orti e nei giardini dell’isola. Spiega l’assessore Borgogna: «Se è vero che anche a Procida ormai l’agricoltura non riveste più un ruolo primario, è anche vero che le specie arboree presenti nel territorio, oltre a essere un pregio ambientale e paesaggistico, per la loro vetustà, ubicazione e conformazione, costituiscono una memoria storica ed una testimonianza che non possiamo perdere». Ecco allora il piano, approvato dal civico consesso, che farà scattare una serie di misure di tutela e valorizzazione delle varie essenze botaniche. Innanzitutto partirà un censimento che in via prioritaria, farà riferimento agli alberi secolari presenti sul territorio comunale. Una scheda di identificazione riporterà le seguenti notizie: nome (anche dialettale) della specie botanica, ubicazione precisa, nome del proprietario del fondo ove è situata, altezza e circonferenza del tronco, sviluppo della chioma, eventuali informazioni riguardanti la sua storia, anche di tipo aneddotico e di curiosità. Severe sanzioni (ci sono multe fino a 550 euro, denuncia all’autorità giudiziaria, indennizzo del danno arrecato) sono previste per chi danneggia, recide, abbatte o devitalizza, con sostanze chimiche fitotossiche gli alberi dell’isola.

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