Contro la pirateria guardie armate a bordo delle petroliere?

Richiamare l’attenzione sul fenomeno della pirateria marittima, in evidente minacciosa espansione non solo nell’Oceano Indiano e nelle acque adiacenti il Corno d’Africa, ma anche in altre aree geografiche colpendo interessi strategici per tutta l’economia mondiale. Questo l’obiettivo della Tavola Rotonda “UOMINI E TECNOLOGIE PER SCONFIGGERE I PIRATI DEL MARE” organizzata a Roma, presso la sede di Confitarma dell’Istituto Italiano di Navigazione, il 2 febbraio scorso. In quell’occasione Cesare d’Amico, A. D. della “d’Amico Soc. di Nav.ne Spa” nonché presidente del Gruppo Operatività Nave di Confitarma ha lanciato un forte appello affinché non si indugi ancora nel prendere in concreta considerazione la possibilità di dotare i mercantili italiani, almeno su base volontaria, di personale armato della Marina Militare italiana. “… lo dobbiamo ai nostri equipaggi che, per assicurare i flussi di rifornimenti strategici al Paese, oltre a doversi allontanare a lungo dalle loro famiglie, in queste situazioni rischiano anche molto di persona …”. L’argomento è estremamente attuale ed interessa molto da vicino anche la nostra comunità considerato che dall’8 febbraio scorso 22 marittimi, tra cui 2 procidani, imbarcati a bordo della loro petroliera, sono stati catturati da un gruppo di pirati. Seguita a distanza dall’unità della Marina Militare “Zeffiro”, secondo recenti notizie, continua la navigazione verso le coste somale.

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