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Dopo una lunga traversata nel deserto, la sinistra raggiunge la guida dell’isola

dino ambrosino2di Michele Romano

Dopo una lunga e tormentata attraversata nel deserto, la sinistra procidana con Dino Ambrosino, per la prima volta, con un ampio consenso popolare, raggiunge la guida della Casa Comunale. Bisogna dire che ciò, finalmente, è potuto accadere perché il tempo incommensurabile da cui la destra ha governato l’isola, ha prodotto, talmente, un’atmosfera così cupa di stampo feudale con valvassori e valvassini, con guasti acuti e sotto alcuni aspetti irreparabili, tanto da ridurre le modalità del vivere della collettività ad una sofferta sudditanza psicologica e materiale, eticamente inaccettabile.

Tale consuetudine ha invaso il cuore e la mente del gruppo dominante e dei loro affiliati fino al punto di concepire il territorio, in modo naturale, una prosecuzione delle proprie abitazioni. Per fortuna il tempo della storia, quando sembra apparire tragicamente statico, compie il miracolo ciclico, da noi è stato eccessivamente lungo, e tutto scorre nell’eraclitica memoria. Ora, per il carissimo Dino e la sua splendida squadra, si presenta l’immane ed affascinante compito di alzare le vele della navigazione, che, come Ulisse, resistendo alle tempeste marine, agli agguati, alle insidie che incontrava lungo il suo viaggio, e, soprattutto al canto ingannevole delle sirene approfittatrici, approdò dopo vent’anni a Itaca, possa rendere la “polis micaelica” attuando i principi della coesione sociale e della condivisione, nella pluralità e diversità delle idee, di realizzare il bene comune, una comunità giovane, fertile, serena, libera, accogliente ed attrattiva per le nostre bellezze e per le opportunità naturali, creative, di sana vivibilità e sicurezza che si sapranno offrire.

Nell’augurare un proficuo ed efficace lavoro, visto quale situazione disastrosa viene ereditata dalle precedenti amministrazioni, date subito forza e sostanza all’immenso atto di speranza che vi ha premiato, con atti, gesti, segni e simboli, scremati da ogni sordità, pessima e tenebrosa abitudine del passato, indicatori, come si annuncia nella favola di “Mary Poppins”, che il vento sta veramente cambiando.

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Un commento

  1. Angelina scotto

    ho votato Dino, voglio bene Procida, di meno i procidani, e ancor di meno a quelli che si professano procidani mio nonno ha sempre detto il paese è del paesano. tutti questi galli che cantano e festeggiano per l’elezione di Dino, credono che ancora stanno in campagna elettorale, non hanno ancora metabolizzato che bisogna governare un paese, e chi oggi si aspetta il riconoscimento (spero di no) vuol dire che ho sbagliato a votare, si perchè è stata la mia prima volta. Sento in giro giro tante voci, (raccolgo solo confusione) chi dice che devono azzerare la SAP, chi dice che devono rivedere il porto, chi dice che devono rivedere la immondizia, chi racconta storielle, chi scrive poesie, chi dice Procida Libera, di tutto questo non m’interesse niente. La prima cosa è che si attivano a pagare gli stipendi dei dipendenti comunali, questo è importante per fare andare l’azienda Comune avanti, e poi parliamo di epurazione. quindi voglio ricordare a quelli che non l’hanno recepito ancora: la campagna elettorale è finita, ora diamo una mano a Dino per risolvere i problemi, e dimenticatevi di chiedere, se no, vuol dire che non si chiedeva il cambiamento, ma solo lo sponsor personale. Angelikas.

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