“E tutti giù per terra!”. Sale la tensione pre-abbattimenti mentre qualcuno comincia a studiare il dopo …

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All’alba di una guerriglia tra chi starà “in piedi” e tra chi sarà “abbattuto”. Si auto-alimenta un clima tempestoso e si cominciano a tirare fuori gli scheletri dagli armadi. C’è chi aspetta le ruspe e chi “paga” già da marzo il distacco di acqua e luce.

Da IL GOLFO – Gaetano Di Meglio –  Sembra che il teatrino sia davvero finito. Venerdì scorso alcuni inviati della Procura e della ditta incaricata per l’abbattimento hanno effettuato i sopralluoghi tecnici (nonostante l’incognito) nella zona della Borbonica, dove è già stato finanziato (i soldi sono a disposizione sul conto corrente del Comune) uno dei diversi abbattimenti del comune termale. Pare che abbiano scattato diverse fotografie ed abbiano tracciato un piano per l’arrivo dei mezzi tecnici e delle forze dell’ordine. La sabbia della clessidra è tutta giù. A questo punto c’è poco da fare. A giorni, o meglio, ad ore le ruspe sbarcheranno sul porto di Ischia o Casamicciola con tanto di Carabinieri in tenuta anti sommossa e rivivremo le scene note di “Procida”. Si parla di ore; la visita degli inviati, infatti, è un segnale chiarissimo. E mentre alcune voci vorrebbero un nuovo sbarco “notturno”, la fine per il manufatto abusivo nei pressi della via Borbonica a Casamicciola risulta arrivata. La situazione è chiara così come è limpido il fallimento che vede complice la politica isolana, con quella provinciale e regionale e, certamente, anche con quella centrale di governo. Oggi, per legge, pagano i “piccoli pesci” di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Gli eventi ed i giorni che vivremo aggiungeranno certamente nuove pagine a questa storia, forse discordanti, forse conseguenziali o forse totalmente diverse. Oggi però, diversi cittadini delle nostre isole, quelli lì abusivi, pagano dazio per i loro errori. E’ vero, da anni mancano gli strumenti per gestire questa delicatissima materia, manca da troppo tempo un piano regolatore, così com’è vero che manca chiarezza sulla legge che ne regola lo sviluppo e la gestione. E’ vero anche, che il nostro territorio è stato saccheggiato in maniera selvaggia, assassina e continua. E vero anche, che ci sono alcuni insensati che continuano, instancabili, a seguire le “voglie del proprio ventre” andando dietro al sogno del mattone, nonostante tutto. Ma dietro a tutto questo, non possiamo tener chiusi gli occhi, ci sono le storie tristi di uomini e donne non tutelati dagli organi preposti. Sì, uomini e donne che hanno costruito abusivamente. Uomini e donne che hanno violato la legge ma che hanno inseguito un diritto costituzionale. Il “popolo delle ruspe” è già ricco di aneddoti da raccontare. C’è quello lì che ha avuto i sigilli e che, come legge prevede, gli è stata tolta acqua e luce già da marzo…e va avanti con una “trumbicella” ed una prolunga. C’è quell’altro che ha firmato la propria autodemolizione da eseguire entro il 30 gennaio. Entrambi, ma come tutti gli altri, hanno pagato anche il condono. Ora il problema però, si allarga. Uno delle tante “vittime” dell’ordinanza di demolizione non è un cittadino “normale” di Ischia che si vedrà abbattuta la propria abitazione, bensì un’attività commerciale. Un’azienda che dà lavoro a 19 famiglie, che paga le tasse, i contributi e tutti gli oneri che la legge le impone. Presto quest’azienda dovrà demolire l’abuso per il quale ha anche pagato il condono 2003 e che ad oggi opera perché ha ottenuto tutte le autorizzazioni e i visti necessari previsti dalla legge. A suo tempo, dovrà abbattere le opere abusive e licenziare i dipendenti. Nel frattempo però i dubbi che nascono in cuore a tante persone sono leciti e legittimi. Le domande e i perché si affollano. Ad esempio in molti si chiedono il perché di certe diversità. Sono in molti e sono concordi a firmare denunce contro quelle disparità che non scendono giù. I piani alti d’albergo vista porto. I centri “nuziali” vista golfo. I ristoranti vista “piazzetta”. I vari allargamenti di camere sparsi di quà e di là. Il dente avvelenato del “popolo delle ruspe” è mortale. Si preannunciano azioni senza esclusione di colpi. Veramente ci saranno molti colpi a sorpresa. La miccia sembra sia proprio stata accesa e, pare sia una miccia corta. Pare che per sdrammatizzare le situazioni, in diversi cantino la canzoncina che piace tanto ai bambini: “centocinquanta la gallina canta”, quella che finisce con “tutti giù per terra!”

Le acquisizioni a patrimonio comunale
Dopo le esperienze procidane, sembrava che la strada dell’acquisizione a patrimonio comunale del manufatto da demolire fosse l’ultima percorribile, ma il “no” della Procura ne ha sbarrato definitivamente la strada. Alla luce di questi ultimi 52 giorni sembra che la politica ischitana (dell’isola) l’abbia completamente scartata. Al momento, rispetto alla inefficace delibera del Consiglio Comunale di Procida non è stato fatto nessun passo avanti. Un bene relativo? Un male relativo? Resta il punto interrogativo.

Lotta all’abusivismo
I binari di questa lotta sembrano non congiungersi mai. La Procura, da parte sua, procede come un moderno “Eurostar” nell’eseguire le ordinanze di demolizione serrando il ritmo. Sul binario dei Comuni, invece, è evidente che circola un “pendolino”. E’ intenzione di Casamicciola e Lacco Ameno istituire uno “sportello unico urbanistico” al quale affidare la gestione dei sequestri e dei relativi abbattimenti dei “funghetti” che non smettono mai di sbucare all’alba. Uno strumento che limiterebbe l’imbarazzo dell’amministratore locale nel determinare la demolizione dell’abuso dell’ipotetico elettore, ma che al tempo stesso garantirà un maggiore rispetto della normativa e del territorio (l’unica vera vittima). E sull’istituzione del nostro “SUU” pare non ci sia una totale unanimità di intenti tra i vari comuni. In questa direzione, va notato, Franco Regine e la sua giunta hanno cominciato a tracciare un sentiero ben visibile. La presa di posizione della giunta di Forio rappresenta (spero anche per i giudici) l’inizio di una responsabile lotta ad un fenomeno che da troppo tempo ci lacera. E non solo col cemento. Le due delibere sono chiare in ogni parte: Forio non tollera più.

Riunione e tavoli tecnici
La data non è ancora certa, ma sembra che al Comune di Ischia si stia organizzando una nuova riunione tecnica con i sei sindaci sulla scorta dell’iniziativa dello scorso 19 dicembre. Bisogna rispondere alla richiesta di una soluzione politica che gli “elettori” si aspettano al di là delle demolizioni in programma a breve. Il fenomeno non è limitato, anzi.

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