La mia vita si è aperta con una guerra e si chiude con una guerra

di Giacomo Retaggio

Sinceramente ero convinto che la notizia che la processione di Venerdì Santo si sarebbe svolta avesse su di me un effetto più eclatante. E dire che del fatto che non si era svolta per due anni e che c’era il rischio che neanche quest’anno si svolgesse me ne stavo quasi facendo una malattia! E invece posso dire che la cosa non mi ha troppo turbato o entusiasmato a seconda dei punti vista. E si che il buon priore turchino Matteo, sapendo di farmi cosa gradita, appena appresa la buona nuova, mi ha mandato un messaggio. Non so che dire: mi sento come quei bambuni che smaniano per avere un giocattolo, ma poi, appena avutolo, lo lasciano da parte, come se avessero perduto ogni interesse. Ma perché mi succede questo? Ho parlato anche con altra gente e parecchi, chi più e chi meno, provano i miei stessi sentimenti.Poi ho riflettuto: quest’aria di apatia, di mancanza di entusiasmo e di interesse è dovuta alla guerra che incombe alla oporta dell’Europa. Spesso la notte mi sveglio e non son più capace di riaddormentarmi: mi scorrono davanti agli occhi della mente le scene della gente in fuga, degli scoppi di granate, di bambini presi per manp dalle madri e a cui è stato detto che vanno a fare una vacanza. Immagini terribili che pensavamo non dover vedere più. E la mia mente corre agli anni ’39.’40’41,42, 43, quando l’Italia era in guerra. Sentivo il rumore degli aerei che passavano nel cielo di Procida e, nella mia inconscienza infantile, quasi mi divertivo e chiedevo a mia madre perché non ci bombardavano, facendomi sentire meno importante di altri posti dove gli artei lanciavano le bombe. Adesso sono francamente vecchio e penso che non vedevo una guerra da quando ero bambino; poi c’è stata una lunga parentesi di pace, fino ad oggi, e adesso un nuovo conflitto. La mia vita si è aperta con una guerra e si chiude con una guerra. E ho capito anche una cosa: come posso provare piacere per la notizia che verrà realizzata la processione di Venerdì Santo? Questa è la causa della mia indolenza mentale. E siamo ancora alle prese con la pandemia che pare a Procida sia più presente di altri posti! Alla faccia del “Procida covid free” sbandierato qualche anno fa! Devo riconoscere che tra guerra e pandemia mi sento un po’confuso. Ma che sta succedendo in questo nostro mondo? Dicono che Putin è un pazzo. Io non son d’accordo, come non condivido l’idea che Hitler e Mussolini fossero dei pazzi. Quella di “pazzia” è una diagnosi assolutoria: il pazzo non è imputabile! Ma questi non sono folli, ma sono esageratamente protagonisti, avventurueri, veri e propri delinquenti, che pretendono di guidare la storia e le vite di milioni di uomini. E così il tanto desiderato Venerdì Santo passa in secondo piano. Poi penso che, forse, l’unica soluzione a questo dramma venga da Dio. E allora ben vega la Processione! Il Cristo morto attraverserà in silenzio le strade dell’isola, i confratelli intoneranno il “Salvete”, le note della “Ione” si sentiranno in sottofondo, si udrà il pianto di qualche “angioletto”. Questo, si, non di terrore come quello dei bambini ucraini. Cristo, ti preghiamo, pensaci tu!

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