Crisi riabilitazione Asl Na2 Area Nord – La storia infinita.
Ennesima retromarcia nella continuità assistenziali erogati dai centri riabilitativi isolani. Fino ad oggi nessuna delibera per bloccare la chiusura.
Chiara Baldino | Ischia – La notizia arriva come un tuono a ciel sereno, ennesima retromarcia dei centri riabilitativi, che non avendo nessuna informazione ufficiale dalla Regione Campania, seguendo la direttiva precedente, sono costretti a chiudere. Il direttore sanitario del Dhc, dott. Vincenzo Ciaramella è profondamente rammaricato, perché costretto a sospendere l’assistenza ambulatoriale e domiciliare fino al 31 dicembre. «Siamo veramente avviliti – dichiara Ciaramella – perché costretti ad interrompere la continuità assistenziale e mandare in cassa integrazione i nostri operatori, dovuti alla mancanza di copertura finanziaria da parte della Regione Campania». «Dopo la manifestazione di martedì scorso a Palazzo Santa Lucia e l’incontro con l’assessore Mario Santangelo, abbiamo deciso di intraprendere l’assistenza – prosegue il direttore del Dhc – con la speranza di ricevere una qualsiasi comunicazione ufficiale, invece fino ad oggi niente di tutto questoo si è verificato, pertanto siamo costretti a sospendere i servizi». La situazione è davvero drammatica, è stiamo di nuovo punto e daccapo, con l’aggravante che questa stessa situazione si verificherà il 20 novembre anche per i centri convenzionati con l’Asl Na 1. Ed è proprio vergognoso che la Campania rinunci a garantire il diritto alla salute, sancito dalla nostra Costituzione, proprio per la fasce più deboli della popolazione. «A questo punto, visto le contraddittorie informazioni che abbiamo da parte delle istituzioni – prosegue Ciaramella – non ci resta che sospendere le nostre attività. Una sospensione che ci mortifica e ci lascia interdetti» conclude il direttore sanitario del Dhc.
fonte: IL GOLFO