L’evento pandemico, da oltre due mesi, ha interrotto la gioia, la bellezza sublime dell’incontro quotidiano tra una creatura nata da nove mesi e i suoi nonni, i quali, da questo prezioso dono ricevuto, stanno sperimentando il risorgere di uno slancio vitale che sembrava essersi appisolito nella loro tempo arcaico. Comunque, grazie alle visioni telematiche riusciamo ad avere l’approccio quotidiano con la bimba. Qui cosa avviene quando gli sguardi si incrociano reciprocamente? I sorrisi gaudiosi nel vedersi sono accompagnati dallo smarrimento consapevole di essere entrati in un tunnel di disumanità crudele, dove l’alfa e l’omega del percorso esistenziale, infanzia e senilità, sono soggetti di fastidio, intralcio alle dinamiche del fare, del produrre, dell’ accumulazione.
Gli orrori delle residenze degli anziani sono da processi per crimini contro l’umanità. Infatti, nella nostra società vige, in modo edulcorato e invisibile, il metodo della guerriera Sparta che gettava dalla Rupe i gracili, fragili di salute, in gran parte rappresentati da bambini e vecchi.
Lungi da noi attendere il titolo di seniores priores di cui gli antichi Romani ne onoravano la vecchiaia, semplicemente bisogna prendere coscienza che la vita è un luogo, una Polis, una Agorà, una ecclesia che i vecchi hanno già visto e nei quali hanno già un vissuto e per cui chi si trova all’ingresso di tali siti può apprendere la corsia preferenziale della strada soltanto da loro, con tutte le contraddizioni insite nella nostra condizione umana.
La vita, caro Michele, – mi diceva un vecchio procidano- E’ n’affacciata a fenesta mentre guard ‘a gente che passa. Certo non è proprio così semplice definire la Vita.Vorrei che fosse vivo don Liberino e chiedergli che cosa ne pensasse di questi tempi del coronavirus. Sicuramente mi avrebbe parlato di Gesù. Gesù, il Cristo che predicando l’amore , portò la rivoluzione nel mondo. Oggi in questo sconvolgimento mondiale, in questa rivoluzione globale, che harappresentato per noi il CORONAVIRUS (Covid19 !)) ? Non pensi che sia stato un evento per scuotere le nostre coscienze e farci riflettere sui nostri errori?
Il virus è stato un ciclone che ci ha travolto, per ricordarci ” con forza ” della necessità di riconciliarci in maniera efficace ed effettiva con la natura e le sue leggi .
E’ stata una calamità che ha travolto ogni sicurezza in merito anche se, noi cittadini lungimiranti aspettavamo con angoscia tali avvenimenti ma, senza conoscerne l’effettiva portata !
l’uomo …e la donna … non hanno saputo e voluto riflettere per tempo ad ogni questione in merito, la natura si è quindi ribellata a tale superficiale e criminale atteggiamento … imponendo le proprie limitazioni !