L’ASSOFORENZE di Ischia sul piede di guerra: “Impensabile sopprimere la sede distaccata del Tribunale di Napoli”

di Gennaro Savio
Con il pretesto della crisi economica e la mancanza di fondi, il Governo presieduto da Silvio Berlusconi ha deciso di cancellare le sedi distaccate dei sette Tribunali di Marano, Afragola, Casoria, Frattamaggiore, Pozzuoli, Capri e Ischia, sedi evidentemente considerate dei rami secchi nella geografia giudiziaria del nostro Paese e non indispensabili punti di riferimento per i cittadini che popolano i Comuni periferici della Provincia di Napoli. Ma se già oggi in Italia la Giustizia appare come un pachiderma lentissimo e spesso inconcludente, come si può solo immaginare di migliorare la situazione accentrando presso il Centro Direzionale di Napoli l’immane lavoro delle sedi distaccate? Se malauguratamente dovesse concretizzarsi questa sciagura sociale, le spese che andrebbe a risparmiare lo Stato ricadrebbero come macigni sulla testa dei cittadini i quali sarebbero costretti quotidianamente a a svenarsi economicamente per spostarsi da un capo all’altro della Provincia. E se grosso sarà il disagio per i cittadini di Marano, Afragola, Casoria, Frattamaggiore e Pozzuoli, disastrosa sarà la situazione che verrebbe a crearsi per i residenti delle isole di Ischia e Capri che saranno costretti a spostarsi in Terraferma con un pesante aggravio di costi e di tempo perso. “Penso che la soppressione della Sede Distaccata non sia un fatto grave, ma un fatto gravissimo”, ha tuonato l’Avvocato Gianpaolo Buono, Presidente dell’Assoforense dell’isola d’Ischia. “Questa è l’ennesima riprova di uno Stato eccessivamente miope, ha continuato Buono, che da un lato si preoccupa di assicurare giustizia ai cittadini e dall’altro, poi, si disinteressa completamente degli uffici giudiziari ritenendo addirittura di sopprimere delle Sedi di Tribunali come quello dell’isola d’Ischia. Bisogna considerare, ha sottolineato l’Avvocato isolano, che il contenzioso civile sull’Isola è elevatissimo. Pochi anni or sono, quando ancora esisteva l’ufficio giudiziario della Pretura Circondariale, il quotidiano il “Sole 24 Ore” condusse un sondaggio in cui fu rilevato che l’ufficio giudiziario di Ischia occupava il primo posto in Italia per quanto riguarda l’entità del contenzioso riportato alla popolazione e da allora la situazione non è certamente cambiata e del resto i ruoli dei nostri giudici, sono dei ruoli carichi quotidianamente. Noi come Associazione Forense ci siamo subito attivati individuando tutte le forme di lotta da assumere ma soprattutto cercando di contattare il Ministero e far capire che non si può procedere in questi termini. E’ indubbio e indiscutibile che l’Avvocatura come d’altronde ha sempre fatto in passato si batterà per risolvere anche questo ulteriore problema contro uno Stato che si dimostra sempre sonnacchioso, miope e molto lontano dalla cittadinanza per la risoluzione dei problemi quotidiani. E siamo sicuri di essere vincenti come lo siamo stati in passato perché una collettività come l’isola d’Ischia non può essere privata di un ufficio giudiziario importante come il Tribunale che è un punto di riferimento per l’intera cittadinanza”, ha concluso Buono.
Quindi l’Assoforenze venderà cara la pelle contro la chiusura della Sede distaccata del Tribunale di Napoli sull’isola d’Ischia e della soppressione del Giudice di Pace. Ma dobbiamo sottolineare un paradosso che in questo frangente ha tanto il sapore della beffa. Infatti nei giorni scorsi la Sede distaccata del Tribunale di Napoli è stata spostata di pochi metri e attualmente gli uffici sono provvisoriamente ubicati nell’ex Liceo Classico. Questo per permettere l’avvio dei lavori presso la Sede ufficiale il cui stabile versa in una condizione di assurda fatiscenza a causa della totale e vergognosa mancanza, negli ultimi anni, degli indispensabili interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione. E così mentre da un lato lo Stato dopo decenni si è deciso finalmente a dare dignità alla Sede Distaccata del Tribunale di Napoli sulla nostra Isola, lo stesso Stato praticamente contemporaneamente ha deciso di chiuderla: che vergogna! Davvero non c’è altro da aggiungere.

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