Maria Capodanno: “In merito al Presidio Ospedaliero solo tanta disinformazione”

presidio ospedaliero procidaL’assessore alla sanità del Comune di Procida, Maria Capodanno, interviene sulle notizie diffuse da organi di stampa e televisioni nazionali in merito alla possibile chiusura della struttura sanitaria dell’isola.In riferimento alla nota apparsa sul quotidiano LA STAMPA domenica 8 dicembre scorso e al conseguente Servizio di Canale 5 in pari data, a nome dell’amministrazione Comunale di Procida preciso quanto segue.

Sorvolo sul carattere volutamente scandalistico dell’articolo riportato a pag. 3 e chiarisco che il Presidio Ospedaliero di Procida è classificato nel Piano Ospedaliero vigente della Regione Campania come HI cioè Presidio Ospedaliero allocato sulle isole inserito nella rete dell’emergenza e sede perciò di un Pronto Soccorso attivo h24 con unità operative di anestesia e rianimazione, di medicina, di chirurgia, di ostetricia e ginecologia, componenti costitutive minime per tale tipologia di presidio.
Esso è inserito nell’organico del Presidio Ospedaliero S. Maria della Grazie di Pozzuoli e diversamente collocato sul territorio, ovvero sull’isola di Procida.

Questa particolare situazione è determinata dalla incontrovertibile circostanza che Procida è un’isola (tra l’altro la più densamente popolata di Europa, oltre 3000 abitanti/kmq.) tanto che la legislazione regionale ne ha necessariamente dovuto tener conto derogando dal parametro struttura sanitaria/abitanti adottato dalla Regione Campania per il proprio territorio. Va infatti tenuto conto che il principio del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione non può essere basato unicamente sul criterio costi/benefici giacché il valore della vita umana è incommensurabile.

D’altronde l’Amministrazione e l’intero Consiglio Comunale non hanno mai fatto una battaglia campanilistica o di prestigio rivendicando l’ospedale, ma hanno semplicemente chiesto la presenza di strutture e servizi atti a garantire l’immediato intervento e il Pronto Soccorso nei casi di emergenza e nei tempi più brevi possibili.

I nove posti letto servono appunto a garantire la stabilizzazione dell’ammalato prima eventualmente dell’avvio ai nosocomi siti in terraferma, l’osservazione breve intensiva e anche il day-hospital.

Ovviamente è ipotizzabile che in un prossimo futuro l’assistenza Sanitaria attualmente resa nel modo sopra descritto possa essere assicurata da un sistema-rete di servizi diversamente dislocati sul territorio.

Fin quando, ciò non sarà posto in atto l’Amministrazione Comunale si batterà affinché l’attuale sistema fondato su un presidio ospedaliero territoriale e su servizi di trasporto rapidi ed efficienti garantiti da idro ambulanza ed eliambulanza sia rafforzato e reso sempre più sicuro, così come finora è avvenuto con risultati più che soddisfacenti.

Tutto ciò non è in contraddizione con la lotta agli sprechi che sono tanti e corposi ma che certamente non possono mettere mai in discussione la salvaguardia della vita umana.

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Un commento

  1. Perfetto stile politichese. Si dice tutto e niente. Ma quando capiranno i nostri politici che i tempi sono cambiati e che la gente vuole e pretende risposte concrete e non si accontenta più di fumo negli occhi???

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