Pubblichiamo, tratto dal quotidiano LA REPUBBLICA del 29 marzo 2012 (Rubrica Lettere & Commenti, La parola ai lettori)
un articolo del presidente della Riserva statale Isola di Vivara, Maurizio Marinella che risponde alle diverse accuse sulla sua assenza rispetto alla gestione di qusto bene naturale di recente oggetto di orde di vandali che hanno distrutto parte degli immobili come potete leggere anche dalla denuncia della LIPU.
OOGNI tanto il “caso Vivara” balza agli onori delle cronache per attacchi al comitato di gestione, di cui sono presidente, che partono quasi sempre da una errata interpretazione, o conoscenza, di ruoli e responsabilità che lalegge invece ben definisce.
In buona sostanza, per sintetizzare, il comitato viene accusato, con varie sfumature, di immobilismo e di spreco di denaro. E sono accuse che creano nell’opinione pubblica confusione e incertezze. I ruoli, intanto: c’è un Ente, che è la fondazione Ospedale civico “Albano Francescano”, che rimane proprietario dell’isola su cui lo Stato ha imposto un vincolo ambientale, che ha tutti gli obblighi legati a questo ruolo, e in primo luogo quelli di custodia, vigilanza e manutenzione (e dunque la chiusura e la sorveglianza dei varchi di accesso all’isola, la manutenzione degli immobili e via dicendo).
Poi c’è il comitato di gestione nominato dal ministero dell’Ambiente che ha un solo, grande obbiettivo: proteggere gli ecosistemi straordinari esistenti sull’isola evitando qualsiasi forma di speculazione, la promozione della ricerca scientifica e la diffusione della conoscenza e della valorizzazione della riserva protetta.
Tutto questo il comitato non hapotuto fare fino al 2009, perché solo in quell’anno ha avuto la dispobilità dell’area da parte della proprietà, anche per problemi relativi al precedente rapporto di locazione con la Regione Campania che si sono protratti per anni.
Da allora abbiamo redatto ogni anno (compreso questo 2012) il piano antincendi boschivo, è stato predisposto un piano di vigilanza ambientale con l’associazione Pro.ci.d.a. Volontari, è stata acquistata una vasca mobile per contenere acqua dolce a scopo antincendio, è stata firmata una convenzione con il Corpo Forestale dello Stato per intensificare la vigilanza ambientale delle coste dell’isola, è stata riattivata, dopo 20 anni, l’attività di ricerca scientifica con rilascio di autorizzazioni alla Lipu per la ricerca sulle specie ornitiche stanziali e migratorie e all’Associazione Vivara onlus per attività didattica e di educazione ambientale e divulgazione scientifica, abbiamo approvato in questi giorni progetti per lo studio e il monitoraggio del ratto, del coniglio e delle orchidee di Vivara che saranno affdate all’Università di Napoli e, infine, è stato approvato lo studio di fattibilità per la messa in sicurezza dei sentieri dell’isola.
Rimangono da chiarire tre aspetti delle accuse che ci si rivolge:
1) 11 ponte che collega Vivara a Procida. E’ solo una passerella portatubi di proprietà della Regione, non idoneo nè collaudato per il passaggio pedonale, che adesso la Regione ha ristrutturato senza prevederne – per motivi di sicurezza l’aspetto del passaggio pedonale.
2) Cartellonistica. Dall’aprile del 2010 attendiamo che il Comune di Procida dia l’approvazione (è obbligo di legge) per la posa in opera di dieci cartelli. L’istruttoria è ancora in corso.
3) La sede operativa della riserva. Si tratta di un piccolo appartamento situato a Napoli,nei pressi della stazione centrale, con un canone d’affitto accessibilissimo per consentire le riunioni del comitato e per il normale lavoro d’ufficio. Né il Comune di Procida, né la Regione sono stati in grado di trovare locali idonei nonostante le nostre richieste.
Ecco qual è il punto esatto della situazione. Perché si possano chiarire competenze e responsabilità. Peraltro è partito pure il piano di comunicazione della riserva: abbiamo realizzato un video divulgativo e un video-spot, stiamo realizzando un sito web, ci stiamo dotando di depliant e poster da distribuire a scuole e visitatori, vogliamo organizzare a Procida una mostra e una conferenza di servizi pubblica e rivitalizzare il nostro rapporto con Vivara Onlus per rilanciare l’attività didattica.
Non sono il tipo di fuggire dalle mie responsabilità, ma mi faccio carico solo di quelle che mi competono. Ad aprile, quando sarà approvato dal Comitato il piano di gestione, che è stato un lavoro lungo e complesso, sarà piazzato forse il più importante tassello per Vivara, uno spicchio di terra che tutti noi amiamo e vogliamo conservare intatto per i nostri figli.