Nei giorni scorsi il consigliere comunale del gruppo “La Svolta”, avv. Mariano Cascone, ha presentato una interrogazione, discussa nel Consiglio Comunale del 23 dicembre, nella quale si solleva la questione relativa all’effettiva durata delle corse con unità veloci della società di navigazione Snav. “Per usufruire delle unità marittime della società Snav, operanti nella tratta Procida/Napoli e viceversa – scrive Cascone – gli utenti isolani pagano un corrispettivo pari ad € 4,80. Tale somma è maggiore rispetto a quella pagata per il servizio traghetto in quanto viene considerato “servizio veloce”, il tutto al fine di godere del vantaggio di impiegare meno tempo. La durata del servizio veloce per la tratta sopra indicata, pur non essendo precisata sul biglietto, si evince facilmente dal sito internet della Snav stessa, e precisamente nella sezione che parla dei collegamenti con Ischia. Si legge testualmente: “Raggiungere l’Isola Verde in soli 45 minuti? Con i nostri aliscafi per Ischia è possibile: gli High Speed Craft sono in grado di coprire la tratta Napoli – Casamicciola in tre quarti d’ora; le partenze si effettuano al molo Beverello.” (fonte snav.it). Pertanto, se da Napoli a Casamicciola il mezzo veloce, secondo la Snav stessa, impiega 45 minuti, si può serenamente affermare che da Napoli a Procida e viceversa la durata massima non dovrebbe essere superiore ai 30/35 minuti. La realtà per i procidani purtroppo non è questa. Infatti – continua l’avv. Cascone – da diversi mesi a questa parte, i catamarani Snav impiegano 50/55 minuti (!!) per andare da Procida a Napoli e viceversa, accumulando un ritardo sistematico di ben 20 minuti a tratta, che moltiplicati per 1 andata ed 1 ritorno, fanno la bellezza di 40 minuti in più rispetto a quanto invece dovrebbe essere da contratto. D’altronde, le stesse “condizioni di contratto” tra utente e compagnia, all’art. 13.2 parlano chiaro: “In caso di ritardo all’arrivo al porto di destinazione, salve le esenzioni di cui all’art. 20 del Regolamento UE n. 1177/2010, ricorrendone le condizioni, al Passeggero è garantito il diritto alla compensazione economica di cui all’art. 19 del medesimo regolamento.” Le cause di questa intollerabile prassi, adottata dalla Snav a danno dei consumatori, vanno, con tutta evidenza, ricercate in altri e diversi motivi, essendo lecito pensare che il vero motivo sia di natura economica in quanto riducendo la velocità entro un certo limite si risparmi parecchio in termini di consumo di carburante, continuando però a chiedere il pagamento per un servizio veloce che veloce non è più. In conclusione, la descritta situazione, sperimentata quotidianamente da centinaia di cittadini procidani ed, in particolare, dai pendolari che tutti i giorni si servono dei mezzi “veloci”, non è accettabile. Tutto ciò premesso e considerato – conclude il rappresentante de “La Svolta” si interroga per conoscere: Se l’Amministrazione non ritiene di dover agire in ogni sede utile per tutelare il diritto dei suoi cittadini utenti e pendolari; Se l’Amministrazione non ritiene utile inviare opportuna diffida alla Snav per ottenere o una riduzione del biglietto o un rispetto dei tempi tabellari per la tratta Procida-Napoli e viceversa; Se l’Amministrazione non ritiene doveroso informare della questione la Regione Campania – Assessorato ai Trasporti – per le opportune iniziative, anche sanzionatorie, di competenza”.
La risposta dell’Amministrazione, per quanto di competenza, è stata che si attiverà per vigilare sui ritardi e sulla nuova gara per le rotte chiedendo espressamente sanzioni per le compagnie che non rispettano i tempi di percorrenza delle relative tratte.
«I procidani ed i pendolari in particolare – ha commentato Mariano Cascone – meritano rispetto. La Snav, oramai monopolista dei trasporti anche alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato sulla privatizzazione Caremar, non pensi minimamente di fare quello che vuole indisturbata a danno degli isolani. Il biglietto veloce costa caro, e pretendiamo un servizio veloce degno del prezzo che paghiamo. Altrimenti, se non è in grado di garantirlo, o abbassa il prezzo o rimborsa l’utenza in caso di colpevoli ritardi. La mia interrogazione è stata inviata anche alla Regione assessorato ai trasporti e, se sarà il caso, invierò un esposto anche all’Antitrust».