di Josi Gerardo Della Ragione – Redazione Freebacoli
Degrado ed abbandono. Un impressionante scenario da paese del terzo mondo. Da Acquamorta all’inutile cancello “delimitante” l’inizio della piccola passeggiata naturalistica atta a congiungere Marina di Torrefumo con Punta Schiavone, lo scenario è di quelli che non ti aspetti. Un’immagine reiterata di detriti sparsi in maniera confusionaria lungo un tratto di paradiso attualmente devastato dall’inciviltà umana e da un maltempo di grosse dimensioni. Un’incuria, non additabile ai soli fenomeni metereologici, chiaramente figlia di un ingiustificabile stato d’abbandono che da tempo ha reso quest’area terra fertile per possibili atti vandalici e gesti sconsiderati. Difatti, una volta analizzato attentamente le foto poste alla vostra attenzione, è quantomeno anomalo notare la presenza di pneumatici, resti di barche accantonate presso una pianta, bombole del gas o addirittura una serie di batterie poste ben distanti dai siti bagnati dal mare e quindi abbondanti di materiale giunto in loco in seguito alle ultime mareggiate. Realtà le quali, in una Monte di Procida volta all’insegna della sicurezza, denotano una lampante mancanza di sorveglianza, manutenzione ordinaria e costante controllo.
Striscia di costiera su cui, proprio pochi giorni fa, lo stesso sindaco Iannuzzi aveva annunciato la creazione di ben undici stabilimenti ricettivi grazie ai quali rilanciare l’intera economia montese ed assicurare posti di loro alla giovane classe imprenditrice locale. Promesse ben auguranti, per un futuro all’insegna del solito progresso rinfrescato dal vento del clientelismo, a cui s’affianca un presente ricco di problematiche ancor prive di risposte. Difatti, al di là dei discorsoni presidenziali di fine anno (nonchè demagogici e populistici) fiancheggiati dai ben noti sudditi informativi, ci si chiede:
Quando si provvederà a ripulire le spiaggette di Acquamorta?
Chi dovrà prodigarsi per una pronta risoluzione del problema?
Chi dovrebbe monitorare queste zone?
Intanto, qualsiasi esse siano le risposte, almeno per una volta si badi realmente al concreto e si ponga fine all’attuale scempio, attivando lungimiranti disposizioni circa preventive azioni future.
Ed infine, dopo la tardiva rimozione amministrativa dei detriti materiali, la cittadinanza abbia finalmente il coraggio di ripulire la città da ciò che maggiormente ne deturpa lo splendore: I rifiuti umani.
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