Questo pomeriggio alle ore 18,00, presso la Galleria Arti Decorative, in Vicoletto Ischitella n. 8, il cui direttore artistico è Maria Grazia Gargiulo, affezionata procidana ed impegnata nel coordinamento per vari volumi di arte che parlano dell’isola di Procida, si terrà il vernissage di Abat – Jour di Vittoria Piscitelli, cura e testi di Federica de Rosa e Corrado Morra.
Prima di sbarcare con le sue creazioni alla galleria D’Ayala 6, nel 2010 Vittoria Piscitelli si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Napoli in Pittura. Due anni dopo, si laurea in Storia dell’Arte Contemporanea, studiando anche graphic design, fumetto, illustrazione. Il suo primo vero amore è la musica, che l’accompagna da sempre. Al fianco delle note, l’attività nelle arti figurative si sviluppa. Partecipa a numerose mostre, tra le quali MELI MELO a Londra presso la RedChurch Street Gallery curata da Victoria Genzini, Marsida Rexhepaj e Riddhi Bhansali nel 2011 e nel settembre successivo partecipa a Milano alla mostra “Il Corpo della Donna” in occasione della settimana della moda milanese. Partecipa alla collettiva Pop Start Smart nel maggio 2013 curata da Giovanni Loria presso Mediateca Marte a Cava de’ Tirreni.
La storica e critica d’arte Federica De Rosa scrive: “Frugale è la materia, lenta la tecnica attraverso cui si intessono le trame. Rapace è il desiderio di conoscere, meticolosa la ricerca delle tessere di mosaici esistenziali. Con il progetto Abat-Jour, Vittoria Piscitelli, ancora una volta, mette le mani – e se le sporca – nelle sue ossessioni, parla di se stessa, e grida a voce bassa, perché si senta meglio, la malinconia del verbo volere declinato all’imperfetto.
Protagonisti sono oggetti buttati, venduti, scartati, sdruciti, dimenticati e da lei recuperati. Sono per lo più cartoline d’epoca, fotografie antiche e vecchi manifesti. Non mancano oggetti d’uso quotidiano e d’arredo, altrettanto abbandonati. Sono tracce di vita e di Arte; sono brandelli di storie e di Storia cui si prova a ridar vita, e di cui si cerca di rimandare la fine, almeno per un attimo. Perché se fare arte è trasformazione, è anche possibilità di congelamento. E arte è sempre creazione”. Per Corrado Morra, Esperto di arti visive e di cinema, che insegna Sceneggiatura alla Scuola di cinema Pigrecoemme di Napoli: “Se da un punto di vista squisitamente visivo il lavoro di Piscitelli ancora oggi suggerisce un’evidente prossimità con le soluzioni stilistiche delle tecniche miste di Gianluigi Toccafondo, la sua vera coniugazione estetica segue, invece, un processo freddo e aristocratico di distacco concettuale, che in certi motivi flirta con un concretismo di matrice fluxus, e in particolare con i tableaux-pièges, i quadri-trappola di Daniel Spoerri”.
La mostra della Piscitelli, presso la Galleria Arti Decorative, che sovente propone opere di giovani artisti, resterà aperta fino al prossimo 2 maggio.