Nella notte di ieri ci ha lasciato Adriana Zarri, Cattolica di sinistra Zarri scriveva per Concilium, Rivista di Teologia Morale, Micromega, Servitium, La Rocca e anche Il Manifesto. Ci lascia, come la ricorda il biblista Alberto Maggi: “una poetessa, orante, teologa, donna libera, eremita comunicante, critica, preveggente, viva”.
Una donna oltre gli schemi, che ci lascia repirare l’infinito e una profonda libertà.
Nel ricordarla con affetto e con profonda ammirazione, riportiamo l’epigrafe che si è scritta pubblicata sul sito di Graphe.it Edizioni:
“Non mi vestite di nero: è triste e funebre. Non mi vestite di bianco: è superbo e retorico. Vestitemi a fiori gialli e rossi e con ali di uccelli. E tu, Signore, guarda le mie mani. Forse c’è una corona. Forse ci hanno messo una croce. Hanno sbagliato. In mano ho foglie verdi e sulla croce, la tua resurrezione. E, sulla tomba, non mi mettete marmo freddocon sopra le solite bugieche consolano i vivi. Lasciate solo la terrache scriva, a primavera, un’epigrafe d’erba. E dirà che ho vissuto, che attendo. E scriverà il mio nome e il tuo,uniti come due bocche di papaveri.”
Non c’è bisogno di essere teologhe o filosofe per apprezzare o aver voglia di conoscere Adriana Zarri, che è morta all’età di novantuno anni.
La Zarri ha sempre fatto molto discutere perché prima donna ad aver infranto il monopolio del pensiero teologico in modo rigoroso. Non dava scandalo la Zarri, non rivendicava il diritto al sacerdozio, ma pensava, scriveva, si confrontava. Portava il suo essere donna in campi che non dovrebbero mai essere connotati dalla sessualità di chi ci si muove dentro.
Diceva della fede (riporto la citazione dall’Enciclopedia delle donne):
«Credo che noi abbiamo un concetto molto intellettualistico della fede. La fede non è necessariamente credere nell’esistenza di Dio, nella divinità di Cristo, nella risurrezione, nei cosiddetti contenuti di fede. La fede è soprattutto un atteggiamento di ascolto, di disponibilità».
http://www.pinkblog.it/post/7532/morta-adriana-zarri-leremita-donna
Anche riferendosi alla morte, il suo pensiero era controcorrente: «La morte è l’ultimo danno, l’ultimo disastro. Tutti hanno paura della morte, a cominciare da Cristo che ne ha avuto paura. chi sostiene che sia “amica dei Cristiani” forse non aveva neanche letto il Vangelo, perché Cristo ha avuto paura della morte, come tutti. La morte è veramente un passaggio terribile, poi sì ci aprirà le porte dell’aldilà, ma questo passaggio resta una cosa molto traumatica».
Consigliamo anche un altro articolo interessante su Adriana Zarri su www.enciclopediadelledonne.it di Giancarla Codrignani