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Procida: Grillo e il suo movimento sono il sintomo di un malessere della politica e non la risposta ai problemi in campo

Beppe Grillo di Sebastiano Cultrera

Molti osservatori convengono sul fatto che Grillo ed il suo movimento sono i veri vincitori di queste elezioni.
Nella nostra isola il fenomeno è stato in parte ridimensionato dalla pregnante presenza di un candidato locale forte ed accreditato come Luigi Muro , che è riuscito, grazie soprattutto alla propria credibilità personale, a fare votare l’improponibile lista di FINI a ben 1.500 cittadini procidani: voti che abbiamo buttato al vento, ma che bene descrivono la perdurante fiducia e, quindi, la forza elettorale di un leader che, mutatis mutandi, ha ancora molto da dare per la nostra isola.
L’amministrazione Capezzuto esce, di fatto, rafforzata dal risultato elettorale e, se non troverà il modo di farsi male da sola (magari con qualche inutile lotta domestica) non potrà mai essere contrastata da una opposizione incarnata in un PD in stato comatoso, orfano di una vera proposta riformatrice, alla Renzi.
Ma se a Procida Grillo non ha sfondato, si è tuttavia affermato come fenomeno nuovo e di significativa presenza. E, quel che è ancora più grave, viene portato ad esempio, in molte sedi politiche e sociali, come segnale di un generico “cambiamento” necessario, per andare incontro alla gente, e, naturalmente, ciascuno interpreta questa voglia di cambiamento secondo il proprio punto di vista, o, magari, secondo le proprie convenienze.
A proposito dico subito come la penso: Grillo e il suo movimento sono il sintomo di un malessere della politica e non la risposta ai problemi in campo. Quindi inseguire Grillo ed i suoi sul loro terreno, ai vari livelli, comporta dei danni a chi lo fa , al paese e al suo sistema democratico.
Veniamo ad analizzare alcune parole d’ordine del movimento che non stanno né in cielo né in terra.
Emerge un forte sentimento complessivo ANTI MODERNO che si sostanzia nella lotta ai rigassificatori, ai termovalorizzatori, all’Alta Velocità e alle opere pubbliche ingenti. Pur non entrando nel merito delle singole questioni appare chiaro che chi ha a cuore crescita e sviluppo non può essere compatibile con tali principi, proposti, tra l’altro, in maniera ideologica. Infatti la crisi attuale ci sta confermando che l’idea della “decrescita felice” è un ossimoro, e constatiamo che l’infelicità dell’attuale terribile fase di decrescita provoca drammi, suicidi ed emarginazione.
Persino la tanto auspicata “partecipazione diretta” dei cittadini sembra suonare un vuoto slogan ( se non una minaccia vagamente giacobina) in un momento storico che necessita, al contrario, un rafforzamento ed una maggiore autorevolezza della democrazia rappresentativa, l’unica forma di governo che abbia , nella storia, funzionato a favore del benessere e della libertà collettiva, pur con alcune contraddizioni.
Altri facili slogan, come quelli contro le basi americane o contro le spese militari sembrano irrealizzabili (e lo dico senza indugiare nelle possibili dietrologie sul senso esoterico delle stelle nel simbolo di Grillo).
Rimane tutto il livore giustizialista nel personaggio di Beppe Grillo che ha rivendicato la diretta partecipazione del suo movimento al piano CRAXI DUE, che vede l’eliminazione del “nemico” politico (naturalmente BERLUSCONI) con una combinazione giudiziaria e parlamentare. Questo dovrebbe fare riflettere molti sinceri liberali (e alcuni confusi elettori del centrodestra) che l’hanno votato, sulla reale dimensione dell’operazione politica GRILLO, che si propone come erede politico di DI PIETRO, e magari erede di tutto ciò che Di Pietro rappresentava.
Da questo falso profeta la pur fragile democrazia italiana non ha nulla da imparare.

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Un commento

  1. Geppino Pugliese

    Deprezzare

    il risultato elettorale del Movimento 5 stelle,in campo nazionale e,specialmente ,a Procida ( dove ha preso ben 1155 voti alla Camera e 1099 al Senato,superando il PD e il Pdl )

    è di una “CECITA’ ASSOLUTA “

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