Ritorniamo sulla questione relativa al porto turistico “Marina di Procida”. L’occasione ci viene offerta dalla rilettura di un puntuale artico di Carlo Zazzera del 30 settembre 2009 pubblicato su VelaeMotori.it (dal quale riportiamo una parte) dal titolo “500 posti a Procida” http://www.velaemotore.it/500-posti-a-procida-vela-5689.
“ … Poche settimane dopo l’inaugurazione, il Comune di Procida ha deciso di mettere in vendita la sua quota del porto turistico (49%, la maggioranza appartiene a Campania Navigando). Le motivazioni le spiega il sindaco, Gerardo Lubrano Lavadera: “Avevamo tre obiettivi per il porto turistico: sviluppo, occupazione e crescita economica. I primi due li abbiamo raggiunti con il lavoro svolto finora, siamo convinti che con la cessione, qualora vi fosse un acquirente serio e disposto a pagare per il suo reale valore, potremmo sanare i debiti del bilancio comunale, investendo in altri servizi per i cittadini; inoltre con l’uscita dalla società metteremmo in pratica quanto disposto dalla Finanziaria 2007”. La decisione, che per ora è ferma a un bando di richiesta di manifestazione d’interesse, ha colto di sorpresa i membri del consiglio comunale, come sostiene il rappresentante del Pd, Fabrizio Borgogna: “Il porto è un bene dell’isola e siamo contrari alla vendita ai privati, anche perché la Finanziaria non obbliga i comuni ad uscire subito dalle partecipate. Inoltre il consiglio comunale aveva chiesto di poter acquisire la maggioranza assoluta, ma sembra che l’idea degli amministratori fosse diametralmente opposta”. Su questo aspetto chiarisce tutto l’amministratore delegato di Campania Navigando, Renato Marconi: “La proposta di acquisire la quota di maggioranza ci è pervenuta, ma noi non avevamo necessità di vendere e non se n’è fatto nulla. Siamo in attesa degli sviluppi, anche perché abbiamo una prelazione, quindi valuteremo se acquisire noi le quote del Comune al momento opportuno”.
In effetti, a distanza di quattro anni, al di la delle dichiarazioni di personaggi che, a tutt’oggi, hanno ancora ruoli e funzioni politico-gestionali di primo livello, ci sembra che si trovino risposte ad interrogati piuttosto attuali (ad esempio, richiesta di acquisto del 2% formulata dal Comune a Campania Navigando e/o vendita delle quote del Comune a privati).
Il momento opportuno a cui fa riferimento l’Ing. Marconi e’ arrivato quando dopo anni di
gestione fallimentare,di cui lui stesso e’ stato partecipe,il valore e’ basso,peraltro in virtu’
di una quota di minoranza, e ,guarda caso,l’unico a cui veramente potra’ interessare quel 49%
e’ la societa’ che sta acquisendo il 51%,ovvero la Marinedi s.p.a.. Indovinate di chi?
*E’ tutto
un gioco,come quello delle scatole cinesi.
Si cambia tutto per non cambiare niente.La Società “Mare 2 Srl” ,che già faceva parte della gestione e della proprietà di ” Italia Navigando “,sembra aver acquisito…. il tutto.Mi piacerebbe sapere chi c’è dietro questa società di comodo……..qualcuno lo sa?
riepilogando un pò tutto mi sembra di capire che noi procidani non contiamo un tubo,la quota di minoranza del 49% vale quasi zero,addirittura ci rimettiamo,in quanto il Comune di Procida deve rimetterci ,ogni anno,la quota di capitale sociale: figuriamoci se la mettiamo in vendita,e con la crisi del settore nautico che l’ha provocata il governo Monti con i suoi provvedimenti restrittivi e capestri,costerà quanto un piatto di lenticchia.
Il guaio,ed enorme,l’ha provocato il politico L. Muro,allora nell’atto di costituzione della ” Marina Navigando”. Si è accontentato,allora,del “piatto di lenticchia( ma molto gustoso…… per Lui) invece di far prevalere gli interessi di un’intera isola :era palese che il 49% di una società valeva meno di zero,perchè tutte le decisioni sarebbero state prese dagli ” SQUALI POLITICI” del 51%.
Ora si piange sul piatto versato ” IL PORTO E COME IN FUTURO SARA’ ANCHE IL CARCERE DI TERRA MURATA E COME PURE L’ISOLOTTO DI VIVARA”
E’ DIVENTATA PREDA DELLA CAMORRA POLITICA NAZIONALE E CAMPANA
*Renato Marconi….e allora?
Cari ragazzi….Si nun ce stessero i fess, nun campassano e dritt
Ormai ce lo dicono tutti che simm fess!
ma vuo verè che è ver?
Gianni