Adesso tocca a loro, perché dopo che un bene così importante è tornato nel possesso della comunità la gente possa anche scoprirlo e viverlo. Parliamo di Terra Murata, passata dal Demanio al Comune di Procida dopo un lungo iter concluso felicemente grazie all’ostinazione ed alla volontà del sindaco Vincenzo Capezzuto, e che presto aprirà le porte ai cittadini. Molto presto. Il primo cittadino dell’isola di Arturo, infatti, sta lavorando ad un’iniziativa che preveda la possibilità di visitare l’ex carcere ma anche di riservare spazi ad hoc alle associazioni che operano sul territorio, per consentire alle stesse di poter svolgere le proprie attività all’interno del complesso. “I miei concittadini sanno che questa struttura è tornata ad essere di loro proprietà – spiega il sindaco – ma tanti non la conoscono e neppure immaginano le straordinarie potenzialità in termini di sviluppo che Terra Murata può regalare all’isola. Credo che soltanto guardando con i propri occhi ci si possa rendere conto dello straordinario risultato portato a casa con l’acquisizione al patrimonio comunale”. In cantiere, poi, ci sono anche visite guidate per i turisti, per le quali è previsto un biglietto d’ingresso che servirà per i primi lavori di restyling dell’ex complesso carcerario. Il progetto, che è in fase di ultimazione, sarà presentato prossimamente alla stampa ed alla cittadinanza.

Siamo stufi di solo promesse : ” Marinella docet”
Ma la volete finire di prendere per fessi i procidani, voi politici!
Si è svenduta la collina di S.Margherita a un notabile, Vivara è chiusa da decenni ed è preda adesso della mafia politica regionale e nazionale, il Porto turistico di M. Grande è in mano straniere
ci avete venduto pure il mare circostante l’isola con il Parco Marino
Il Palazzo della Cultura è sede solo di elites,professoroni e Università che fanno inutilissimi convegni e….
chiese antichissime(S.Margherita Vecchia) ristrutturate e mai aperte al culto nè accessibili ai procidani (tranne qualche evento ludico- turistico estivo)
l’Abbazia di S. Michele, che sta crollando e non ci sono i soldi per metterli in sicurezza
Un tempo,nemmeno troppo lontano,a Procida c’erano sale da ballo,vari cinema ,anche all’aperto,spiagge libere, mare sempre accessibile,c’era lavoro dappertutto,sulle cianciole ,nell’edilizia,nei campi,anche nel terreno più prettamente politico c’era confronto, passione..
Ora vedo solo sterili proclami ,dichiarazioni fallaci e farneticanti..
Purtroppo la verità è un’altra: Procida e i Procidani sono stati ,nel corso degli anni,defraudati dei loro beni , dei loro spazi,della loro spensieratezza , della loro fantasia, dalla mafia politico-clientelare.
Siamo diventati stranieri,immigrati,nel nostro proprio territorio.
Non mi meraviglio delle dichiarazione di un nostro paesano,che per motivi di lavoro è stato costretto a trasferirsi altrove ,e si è visto chiedere, con grande stupore , durante un ritorno a Procida per motivi familiari,la tassa d’imbarco al porto di Napoli.
Io penso che i Procidani tutti debbano,finalmente, liberarsi di questa incrostazione fatta di indifferenza ed egoismo , perchè se Procida può aspirare ad un futuro roseo sarà solo per la sua partecipazione e il coinvolgimento per i problemi che attanagliano l’isola.
Non saranno certo i politici a farlo,quelli pensano solo ai ca..li loro