Procida: lettera aperta a Vittorio Cerase

“Siamo Pronti a sostenere una coalizione qualificata e di sinistra a Procida”

Una lettera aperta che Nicola Lamonica del Partito dei Comunisti – Sinistra Popolare scrive a Vittorio Cerase, procidano e Presidente della Direzione Regionale PRC Veneto, rispondendo al suo ultimo articolo pubblicato sul blog il 7 gennaio dal titolo: “Procida. A sinistra qualcosa si muove”.
Caro Vittorio, anzitutto congratulazioni vivissime per il ruolo politico che ti hanno assegnato ed auguri di cuore per le cose buone che ti accingi a fare. Suppongo, però, che non sarà cosa certamente facile, sia per la degenerazione politico-culturale avutasi nel dopo pci ( che non ha escluso una parte dei gruppi dirigenti nazionali ed a cascata anche alcuni compagni di rilievo ai livelli più bassi) e sia per il “ carrierismo” che ha purtroppo conosciuto anche la sinistra comunista; far respirare a tutti un’aria rinnovata sarà una lotta interna dura, non indifferente, in ogni schieramento!
Per quanto riguarda Procida, venerdì 15 cm sarò in Assemblea nei locali dell’Ass.ne MAIA e spero che, in quella occasione, ci si possa confrontare sui contenuti di un progetto piuttosto che sulla formula elettorale più vincente. Come vedi, esprimo una speranza e non una certezza perché la politica locale, così anche quella più in alto in Campania, è ormai intrisa dei disvalori del “ bassolinismo” imperante che nulla lasciano sperare nell’immediato. Esempi di degenerazione del pensiero si registrano un po’ ovunque, ma esse assumono nel clientelismo e nelle privatizzazioni punte di eccellenza e la privatizzazione dei trasporti marittimo, mai richiesta dalla Comunità Europea, dove la bugia diventa addirittura di Stato, unifica comportamenti istituzionali e partitici trasversali, compreso i comunisti là dove sono al governo; ed a Napoli il silenzio sulla Caremar rappresenta uno dei tanti contentini che la sinistra comunista paga per mantenere un piede nell’area governativa (basta riferirsi alle dichiarazioni di compiacimento di Vito Nocera di qualche mese alle dichiarazioni di Cascetta sull’andamento dei “ lavori” per la privatizzazione!). Comunque ti terrò informato e farò presente ai presenti della tua disponibilità a guidare una eventuale coalizione qualificata e di sinistra a Procida, qualora la necessità l’imporrà!

Per la politica nazionale non dolertene più di tanto. Le ultime scissioni (con Rizzo nel pdci e Vendola nel prc ) – ma anche le numerose prese di distanza nel tempo di tanti e tanti altri compagni dai propri partiti di appartenenza – hanno un’unica lettura, anche se effettuate in tempi diversi e per obiettivi diversi, molto distanti tra loro. La lettura è che i vertici del pdci e del prc ( tanto per parlare solo dei “ grossi” schieramenti) hanno dimostrato insipienza politica ed attaccamento alle poltrone per non hanno saputo cogliere la palla al balzo nella pesante sconfitta elettorale; non hanno saputo prendere atto che la sconfitta non è un caso e non è attribuibile solo sulla responsabilità di un quadro dirigente, che comunque è restato a galla ovunque, ma sulla politica che tale quadro ha voluto e perseguito nelle istituzioni e soprattutto nel paese per anni ed anni.
Con Marco abbiamo dato vita ad un movimento Comunisti/ Sinistra Popolare che ha come obiettivi quello di far riempire le piazza per la conquista dei diritti negati; di ridare voce e fiducia alla gente nei comunisti perché i loro bisogni trovino realizzazioni concrete; di creare localmente e in Italia le condizioni perché tutti i comunisti, comunque schierati, diano il via alla Costituente Comunista su di un progetto e su di una identità e di impegni soprattutto per il lavoro e la conquista dei diritti costituzionali: un progetto comunista per risalire la china ed affrontate insieme la sfida della globalizzazione.

Le ultime tre righe del tuo scritto ( mi scuserai se le commento) esprimono una realtà e non un orientamento alternativo (nulla di nuovo in sostanza !) ed hanno solo il “ pregio” di creare confusione e di orientare le masse nella direzione sbagliata ( da qui anche le difficoltà che si riscontrano a Procida ); quando al parolaio forbito ed accattivante dei tanti illuminati ed interessati personaggi che fanno riferimento al cosiddetto centrosinistra contrapponiamo, non una scelta di campo, ma possibili accordi: di tipo organico o di tipo elettorale, sono scontati i disorientamenti e le sconfitte! La lotta, indicata anche da te, non può essere considerata come arma di ripiego o come l’unica spiaggia a cui aggrapparsi “se gli altri non ci vorranno”. Essa rimane sempre l’unica arma che il lavoratore (nella sua accezione più vasta) ha disposizione quando, come in Italia in un’era berlusconiana, si crea un blocco socioeconomico che strozza e che schiavizza.
La ricetta per il Paese non può essere dettata da chi ha un piede, se non due, nel centro moderato e non può essere quella delle ammucchiate per vincere. Abbiamo bisogno di privilegiare il progetto sulle formule e l’unione a sinistra sulle ammucchiate se vogliamo sconfiggere il liberismo invadente che ha come unico obiettivo quello di incastrare definitivamente tutti ad un disegno neocapitalistico che veda l’economia di un paese (e l’Italia berlusconiana insegna!) inglobata nella globalizzazione del mercato e degli affari piuttosto che in quella della solidarietà e dell’uguaglianza.

Nicola Lamonica

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