Una nuova grana sembra abbattersi sul già complesso sistema organizzativo sanitario che riguarda l’isola di Graziella. Questo, almeno, sembra trasparire, dalla nota diramata nella giornata di ieri dall’Amministrazione Comunale guidata da Dino Ambrosino nella quale si legge: “Non si comprende il senso della Delibera del Direttore Sanitario Carlo Fago della ASL NA 2 Nord, con la quale viene imposto ai Medici SAUT del 118, operanti nell’isola di Procida di sostituire il Medico Internista dell’Ospedale in caso di assenza, dichiarando che il Medico SAUT ne ha anche la competenza specifica. E che pertanto, già nei giorni 30 e 31 agosto, essi assumeranno la responsabilità di svolgere tale ruolo specialistico nell’Ospedale di Procida, in quanto la figura dell’Internista sarà assente.
L’Assessore alla Sanità del Comune di Procida Carlo Massa e tutta l’Amministrazione Comunale ritengono tale delibera inopportuna, pericolosa e scorretta in quanto essa offende la deontologia professionale che chiede ai Dirigenti di rispettare l’identità di ogni figura medica, senza alcuna confusione di ruoli.
Si ritiene altresì – continua il documento – che le competenze dei medici SAUT sono competenze d’urgenza da attuarsi sul territorio, per assistere il paziente nell’emergenza in un’azione di intervento propedeutico al successivo ricovero in ospedale, dove il paziente verrà preso in cura dal medico specialista competente.
Sconcertati ci chiediamo: Perché il Dirigente sanitario della ASL NA 2 Nord ha operato una tale illegittima forzatura per l’isola di Procida? Cosa si nasconde dietro una così ingiusta decisione per un isola già mortificata per tanti aspetti dal punto di vista sanitario? Che forse i diritti dei pazienti di Procida sono da ritenersi declassati rispetto ai diritti del malati di Ischia e di Pozzuoli, dove giustamente mai si è pensato di operare una tale forzatura?
Non trovando alcuna risposta – conclude il documento dell’Amministrazione Comunale – a queste nostre legittime domande, ci adopereremo presso le Autorità competenti affinché tale Delibera venga al più presto revocata in quanto essa, non solo è lesiva dei diritti fondamentali del malato, ma anche fortemente offensiva della dignità di tutta la categoria medica che vede confusi i propri ruoli e la specifica funzione con estrema superficialità e leggerezza”.