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Procida: Non c’è sviluppo senza cultura

carcere procidadi Michele Romano

In questo momento di profonda e acuta crisi sociale, economica,relazionale, dove il nostro paese appare come un manicomio a cielo aperto,anche la massima espressione organizzativa della società cioè la politica si trova in balia del cavallo selvaggio della biga alata di Platone.

Così la quotidianità è pervasa dalla violenza,sia nel linguaggio che nell’azione,dal razzismo,dalla corruzione, dalla amoralità.

L’unico argine che si può porre al non cadere nel precipizio totale,è quello di rimettere in moto energie che diano vigore alla salvaguardia della cultura.

Ma quale cultura? Quella,come indica Norberto Bobbio, che coniuga metodo e rigore nel lavoro intellettuale e pratico con la cautela, la circospezione, rischio nel giudicare. Che esamina tutti gli argomenti prima di pronunciarsi. Che rinuncia ad esprimersi per non farlo in fretta. Inoltre non trasformare il sapere umano in un sapere assoluto ed esercitare in ogni ambito lo spirito critico.

A ciò aggiungerei l’armonia tra cuore e mente nell’esplicare il proprio agire. E qui è necessario che la scuola esca dal suo torpore e lanci un grande progetto educativo da cui scaturisca una formazione culturale improntata sull’etica della responsabilità,sulla competenza,sulla capacità di prendere buone decisioni sorte da conoscenze necessarie e approfondite. Infatti se non si investe sull’istruzione, in grado di sviluppare una sensibilità collettiva verso la lettura e l’arte, diventa demagogico e inattuabile l’affermazione che per risollevare l’economia, bisogna puntare sul nostro patrimonio artistico e culturale,senz’altro il più ricco del mondo. In tal senso diventa appropriato l’approccio alla nostra terra, Procida, perché, recentemente, ha acquisito l’enorme struttura carceraria di Terra Murata.

L’importanza del trasferimento di tale bene sta nella occasione unica e rara che l’isola ha davanti a se, cioè elaborare uno sviluppo socio-economico possibile puntando sulla cultura del mare come un centro motore della storia passata presente e futura dell’aria mediterranea.

Iniziando come? Prevedere percorsi bibliotecari, museali, centri di iniziative, studi e ricerca senza trascurare di mettere in sinergia anche il patrimonio dell’isolotto di Vivaro e tutti gli indotti inerenti a tale prospettiva.

Soltanto in questo quadro, si può aprire la speranza di un futuro attrattivo per le nuove generazioni della “polis michaelica”. Così, infine, per rendere comprensibile ciò che abbiamo espresso non sia l’idea di un “filosofo tra le nuvole”, invito chi amministra e chi l’aspira, ad entrare nel sito del comune di Corigliano in Puglia, dove una giunta comunale a netta preminenza femminile, compreso il sindaco, rendendo il proprio territorio un percorso filosofico della riflessione, dell’ascolto e della creatività, ha prodotto un  profitto socio-economico attraverso un interessante incremento di turisti incuriositi. Pertanto meditate!

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4 commenti

  1. il cerusico di mare

    Ottima riflessione!!!!!

  2. Caro Michele,
    hai scoperto una piaga, una piaga che se non curata nella maniera adeguata, rischia di diventare gangrenosa. Tu mi parli di biga alata, di Norberto Bobbio, di cultura. La cultura! e qui ti voglio. La società attuale, mai come in questo momento ha bisogno di cultura, ma di quella cultura che l’aiuti a vivere. E rifacendomi al mito della biga alata, oggi più che mai, noi abbiamo bisogno di un buon auriga, che sappia allontanare da noi sia il desiderio che la paura. Il desiderio inteso come bisogno e la paura per un futuro incerto.

  3. il cerusico di mare

    Caro Michele, seguo sempre i tuoi articoli e condivido spesso ciò che scrivi. Ti pongo una domanda. Non pensi che, tralasciando le opinioni politiche dell’isola (che poi di politica poco si tratta),sarebbe bello confrontarsi in un luogo accogliente e aperto a tutti con cadenza settimanale dove tutti possano portare la propria opinione piuttosto che la propria esperienza e principalmente dei progetti da condividere con i giovani e meno giovani dell’isola che hanno voglia di contribuire alla crescita della comunità. E’ vero sono cose normalissime , mi potrai rispondere. Ma a Procida tutto diventa difficile se non impossibile. Io penso che tu sia capace di una cosa del genere, guardati intorno cerca persone che non hanno niente a che fare con associazioni, politica ecc ecc e impianta un gruppo aperto ma con regole ben precise , semplici e principalmente trasparenti. Secondo me si può fare…. dimenticavo niente internet e social network facciamo tutto alla vecchia maniera come quando ci si vedeva fuori al pozzo prima e dopo la scuola. Un saluto e scusate l’anonimato.

  4. il cerusico di mare

    Sii educato con tutti; socievole con molti; intimo con pochi; amico con uno soltanto; nemico con nessuno. [Da un discorso del 1781 di Benjamin Franklin (1706 – 1790) giornalista, pubblicista, autore, filantropo, abolizionista, scienziato, diplomatico e inventore statunitense.]

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