Anche per questa estate 2013 si rinnova l’oramai tradizionale appuntamento con la Confraternita dei Turchini e dell’Immacolata Concezione, con il contributo della Confcommercio Ascom di Procida, che, presso la Chiesa di San Tommaso d’Aquino in via M. Scotti, nella quale, tra l’altro, è ospitata la famosa scultura lignea del Cristo Morto del Lantriceni datata 1728 e portata a braccia dai confratelli durante la Processione del Venedì Santo di Procida, ha allestito una nuova mostra iconografica, storica ed artistica, che si inaugurerà domenica 14 luglio alle ore 21,00 e resterà aperta al pubblico, dalle 17,00 alle 21,00, sino al 15 settembre, dal titolo: “Pietas – La Fede che nasce dal Cuore”.
“L’espressione Pietà Popolare – ci dice Gabriele Scotto di Perta, Priore della Confraternita dei Turchini ed uno dei massimi esperti sull’argomento – indica il complesso di manifestazioni, prevalentemente di carattere comunitario che, nell’ambito della fede cristiana, si esprime non secondo i canoni della liturgia ma in forme peculiari nate dal genio di un popolo e dalle radici culturali rispondenti ad orientamenti spirituali ben precisi di gruppi di fedeli. Possiamo quindi affermare che la pietà popolare è l’insieme di manifestazioni culturali in stretta sintonia con la cultura di un popolo e del quale ne rappresenta l’identità. Proprio per queste motivazioni – continua Scotto di Perta – essa è caratterizzata innanzitutto dalla spontaneità in quanto non è frutto della ragione bensì del sentimento; il linguaggio con il quale la pietà popolare trasmette la fede è il silenzio e la parole, il canto e la danza, gesti individuali e collettivi; la concretezza con cui la pietà popolare riesce a dialogare con Dio e ad affrontare i problemi e le tematiche della vita, a volta cariche di dolore e fatica; la memoria che tende a trasmettere il passato come “racconto” e a vederlo come un “fattore di identità” sia per il gruppo che per la collettività; la solidarietà che si riscontra più facilmente tra gli umili, i poveri, i semplici, che hanno dalla loro parte esperienze di vita e sofferenze che li accomuna.
Non si può negare, tuttavia – conclude il Priore Gabriele Scotto di Perta – che esistono alcune forme deviate di religiosità popolare che, lungi dal promuovere una partecipazione alla Chiesa, creano piuttosto confusione e possono favorire una pratica religiosa meramente esteriore e svincolata ad una fede ben radicata e interiormente viva. La pietà popolare deve essere sempre purificata, ma merita il nostro amore perché pienamente reale “Popolo di Dio”.”