La Riserva Naturale di Stato costituita dall’isolotto di Vivara, come sostengono alcuni studiosi, dovrebbe annoverare fra le specie vegetali presenti ben nove di orchidee. Ebbene, quest’anno tutte e nove le specie non sono fiorite. La folta fioritura di Serapias (con 3 specie presenti sull’Isola) non c’è stata, così come i lunghi steli di Limodorum che caratterizzavano il sottobosco di Vivara, quest’anno sono assenti. Già negli anni passati la Delegazione LIPU di Procida e di Vivara, attraverso il prof. Costantino D’Antonio, lamentava l’introduzione di esemplari di conigli da parte di ”specie umane” con ataviche passioni cacciatoresche che frequentavano l’Isola come se fosse il proprio orto privato. “L’assenza di predatori naturali – sostiene il prof. D’Antonio – ha fatto sì che la popolazione di coniglio invadessero l’intera isola con seri danni alla vegetazione. Le orchidee non esistono più (per quest’anno) come anche la copertura di trifogli che come un verde fitto tappeto copriva il pianoro sommitale dell’isola. Di questo degrado ne risentiranno anche gli insetti e gli uccelli, con un impoverimento della biodiversità di Vivara.”
Nel mentre, a distanza di oltre cinque anni dall’insediamento del re delle cravatte, Maurizio Marinella, alla presidenza del Comitato di Gestione della Riserva, e da oltre dieci dalla sua chiusura, l’isolotto, che potrebbe e dovrebbe costituire una risorsa per lo sviluppo economico del territorio, rimane ancora non fruibile e degradato.
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