E’ allarme topi sull’isola di Procida, come ci conferma dalle collonne del quotidiano IL MATTINO Domenico Ambriosino.
Infatti i topi hanno mandato in tilt i telefoni della zona di via Principe Umberto e mettendo letteralmente in crisi l’Istituto Superiore isolano. Muti i telefoni in entrata e in uscita, bloccati i collegamenti via internet, stop alle ultime attività didattiche e a quelle di segreteria legate all’uso delle linee telefoniche. I tecnici chiamati a rimediare a quello che si pensava un guasto di origine telematica, si son trovati davanti ad una elementare, amara, sorpresa: i fili telefonici di scuola ed abitazioni circostanti sono stati letteralmente mangiati dai topi che si annidano sugli alberi e nelle tane scavate nei muri dei giardini della zona. Per ovviare momentaneamente alla situazione e consentire le attività, si sta cercando di ovviare attraverso dei meccanismi provvisori. Il ripristino normale delle linee potrà, infatti, avvenire solo fra una decina di giorni.
I tecnici hanno dovuto constatare che centinaia di metri di fili sono stati divorati. Per cui ora sarà necessaria una nuova predisposizione in cui i fili abbiano un adeguata protezione che evitino altre complicazioni.
Un abitante del quartiere Biagio Scotto fa notare che ci sarebbe bisogno nell’intera zona di uan derattizzazione massiccia, ma che poi sia ripetuta costantemente, in quanto i ratti sono soliti distruggere buona parte della produzione di limoni, arance e frutta dei giardini isolani. E’ necessario però che comune ed ASL Napoli 2 si facciano carico subito del problema, che se anche no npotrà essere risolto radicalmente, ne contenga il fenomeno.
Se Procida piange, Vivara non ride. Anche sull’isolotto tutto verde, collegato da un ponte alla collina procidana di Santa Margherita dal 1957, dopo i conigli selvatici che si stanno mangiando piante ed orchidee, è scattato l’allarme dei topi neri. «I ratti – dice Davide Zeccolella, ambientalista della Lipu – stano mettendo in pericolo la nidificazione degli uccelli. Essi predano uova e pulcini che riescono a trovare grazie al senso acuto dell’olfatto posseduto oltre al fatto che sono eccellenti arrampicatori sugli alberi dell’isolotto. Vivara – prosegue l’ambientalista – rischia di perdere così l’importante funzione di nidificazione che il suo irripetibile ambiente offre agli uccelli stanziali. Se gli uccelli migratori, dopo una sosta breve sull’isolotto, ripartono, quelli che devono nidificare hanno bisogno di adeguata protezione. Insomma – conclude ironicamente Davide Zeccolella – Vivara, di questo passo, per gli uccelli diverrà una buona stazione di soggiorno, ma un pessimo luogo dove poter mettere su famiglia».