di Luca Maiorano ( nota su facebook)
Voglia di agire, di comunicare, di creare, voglia di migliorare, voglia di crescere, voglia di Procida, di profumo di gelsomino, voglia di mare, voglia di amare… no voglia di andare, via!
Finta rinascita, finti progetti, finto rispetto, finto Comune, finte forze dell’ordine, apparire parola d’ordine…dire non è agire, legge non è occasionalità…mare chiuso…mare chiuso… l’immagine riflessa nello specchio della Procida di oggi. Dinastie.
C’è chi fa quel che vuole, c’è chi per fare muore.
C’è chi ha voglia di lavorare, c’è chi ha voglia di rubare.
C’è chi ha paura di parlare, c’è chi ha paura di farsi rispettare.
C’è chi incute paura senza spaventare, c’è chi pensa di essere padrone di tempi e di modi di lavorare.
C’è chi vuole lavorare per il sociale, ma i minorenni deve far ubriacare.
C’è chi vuole programmare, ma a 90 deve restare.
Poveri noi, poveri voi, poveri giovani, povere sere settimanali, deliri serali del sabato sera, dove tutto si sfoga in poche ore, dove ci sono ordinanze solo per alcuni, dove c’è gente che non deve lottare, dove tutti ci dobbiamo assecondare, guardare, toccare, sfogare.
Poi dormire, per sette giorni dormire.
E allora col pensiero giro il mondo, vedo tutto scorrermi intorno, la visione è interessante, l’emozione travolgente, fino ad aprire gli occhi e poi scoprire che tutto ciò non sembra proprio l’avvenire.
C’è chi pensa di aver creato, ma il fondo ha toccato, raschiato,prosciugato.
C’è chi multa, senza essere multato;
C’è chi uccide le speranze, dicendo di innovare e poi scrive per mentire, scrive ancora per accusare, sperando in un rilievo mediatico nazionale, ma figuracce alla procidana maniera riesce ad apparare.
Tutto questo è per chi non riesce a guardarsi intorno, per chi pensa di amministrare, per chi pensa di far bene ma senza doversi impegnare, per chi ha nuovi incarichi e, senza mai aver fatto nulla pro-loco, tutti i settori vuole ricoprire, per chi dice di invitare ma con il pregiudizio chiama solo gli scagnozzi, per chi vuole informare ma dopo 30 anni ancora deve capire la deontologia professionale.
Un’analisi che fa pensare: ti guardi intorno e capisci che i migliori non ci sono, sono fuori a lavorare seriamente, a rincorrere sogni che non svaniranno mai perché raggiungibili, le poche persone rimaste vengono ostruite da quattro personaggi insignificanti, ma continui a guardare nella speranza di trovare qualcuno che davvero vuole cambiare, cambiare metodologie, eliminare invidie, collaborare, riuscire a riconoscere in procidani qualità che non riesce a vedere.
Ci vogliono menti pensanti, sognatori di futuri eccellenti per raggiungere obiettivi, non parassiti che vogliono succhiare, succhiare anche il bicchiere ormai vuoto da un bel po’.
Io sono nessuno e per questo posso pensare, parlare, scrivere.
Mi dipingo in questo cammino spensierato, dove tutto sembra fatato, di pensieri e di emozioni lasciatemi vivere così che non mi accorga che tutto ciò è da pazzi senza speranza.
Luca Maiorano alias Nessuno