Savina Caylyn. Appello al Sindaco di Procida

Vincenzo Capezzuto sindaco di ProcidaRiceviamo e pubblicchiamo una lettera di Rosanan Meglio Al Sindaco del Comune di Procida Vincenzo Capezzuto

Carissimo Vincenzo,
ti chiamo carissimo perche’ ormai ci conosciamo da vent’anni, e ti chiamo per nome perche’ per me prima di essere il Sindaco della mia isola sei un amico.
Ed e’ proprio perche’ ti reputo un amico e so che fondamentalmente sei una persona buonissima, mi meraviglio di come tu ancora non abbia deciso di prendere le redini in mano per questa situazione dei sequestrati e ci guidi come dovrebbe fare un padre con i propri figli. Si ,perche’ nonostante divergenze politiche, tu adesso sei il padre di questa comunita’, ma soprattutto il padre dei nostri fratelli sequestrati e che insieme agli altri prigionieri, ci e TI stanno chiedendo e urlando aiuto perche’ non ce la fanno piu’. Per te sarebbe piu’ facile ottenere incontri con persone che contano (o che almeno dovrebbero contare), come e’ successo a Roma e l’incontro con i familiari e Gianni Letta…ma poi? L’incontro doveva essere soltanto il punto di partenza e non di arrivo, sappiamo come vanno queste cose in Italia, promettono, promettono solo belle parole ma a noi servono adesso piu’ che mai i FATTI. So che forse sotto ci sono interessi che neppure immaginiamo,ma nel mentre l’angoscia logora le famiglie , logora le mamme che si son viste strappare dal petto i propri figli, logora i padri che si sentono impotenti di fronte al pianto di un figlio che gli chiede aiuto perche’ sta morendo, logora le mogli che devono soffrire in silenzio per non far preoccupare i loro figlioli, logora le comunita’ che vivono questa terribile esperienza perche’ anche essendo in tanti si sentono pochi, inutili, ed e’ facile perdere la speranza. Allora ti chiedo: perche’ come Sindaco, che comunque e’ una figura istituzionale con gli altri Sindaci delle citta’ di appartenenza dei sequestrati non create una forza coesa, aiutati anche dalle citta’ che sono disposte ad offrire solidarieta’,e ci guidate nel fare qualcosa di concreto per riportare a casa i nostri fratelli? Procida fa una cosa, Trieste un’altra, perche’ non unire tutte le nostre forze visto che l’obiettivo e’ un obiettivo comune??? Alle promesse non crede piu’ nessuno specie adesso, che dopo sette mesi nessuna delle promesse fatte e’ stata mantenuta. Che stiamo aspettando Vincenzo che ritornino in bare avvolte da un tricolore? Se dovesse succedere io non riuscirei piu’ a dormire la notte, ci riuscirei soltanto se avessi fatto, non tutto il possibile, ma l’impossibile per riportarli a casa…e sono sicura che se cerchiamo di fare “l’impossibile” li riabbracceremo molto presto.

Rosanna Meglio

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