Se San Francesco, che ne è l’inventore, si fosse trovato di fronte al presepe preparato in questi giorni da “I ragazzi dei misteri” si sarebbe di sicuro sentito un tantinello mortificato e avrebbe provato un po’ di (santa) invidiuzza per l’opera di questi giovani procidani. E avrebbe pensato che la divina rappresentazione ne ha fatta di strada, e come!, dai suoi tempi fino ad oggi. A parte la facile ed un po’ blasfema ironia sul conto del poverello di Assisi, il presepe, che in questo periodo natalizio fa bella mostra di sé nei locali dell’ex-ospedaletto del carcere di Procida, è veramente un’opera d’arte e merita di essere visitato. Visitato, si!, e non osservato ed ammirato. Perché in esso bisogna entrarci dentro e non osservarlo da fuori. Anche perché è costruito in modo che il visitatore possa addentrarsi nella struttura ed ammirarne i particolari. Idea originalissima che rende questo presepe vivo ed attuale pur nella sua rievocazione sociale ed antropologica che oggi non è più. Il visitatore ne entra a far parte immergendosi, anche senza rendersene conto, in un’atmosfera ormai scomparsa e pur ancora presente nei suoi ricordi. Ed anche se la sua memoria ha rimosso con lo scorrere del tempo ambienti e situazioni di un tempo che fu, questo presepe glieli riporta alla mente così, con naturalezza, quasi a fargli recuperare una parte di sé e del suo vissuto che probabilmente credeva perduta. L’opera rappresenta una casa- quartiere procidano (verosimilmente del Vascello o della Corricella, ma potrebbe essere di qualsiasi zona dell’isola) su due livelli intercomunicanti, con una scala costruita apposta, che danno vita a degli ambienti che sono uno spaccato della vita della Procida di una volta. I pastori, a grandezza naturale, non stimolano la fantasia, ma spingono il visitatore quasi a rivolgere loro la parola come se si trattasse di vecchie conoscenze. Tale è la naturalezza degli atteggiamenti e degli ambienti ricostruiti che gli riportano alla mente situazioni per lui un tempo familiari. La ricchezza e la precisione dei particolari, frutto di una ricerca profonda ed appassionata, conferiscono a questo presepe un fascino difficilmente riscontrabile in altre strutture del genere. La ricostruzione di un’antica camera da letto, con l’orinale ai piedi e l’annesso minuscolo “luoco immondo”, in cui spicca una “tazza” originale in ceramica porcellanata e decorata con fiori, danno la misura della bravura di questi “Ragazzi” che chiamare artigiani è estremamente riduttivo. Ma anche altri particolari, dalla “fornacella” autentica, ai reliquari appesi alle pareti, alle suppellettili, ai crocefissi argentei, un tempo così diffusi nelle case procidane, danno un senso di pace al visitatore e lo fanno immergere in un’atmosfera quasi magica. I meloni (veri) appesi alle pareti della cucina conferiscono alla scena una “napoletanità” che non poteva mancare. I Napoletani sono da sempre maestri nell’arte presepiale. Ma questo è un presepe diverso: si vive dall’interno ed avvolge il visitatore in un’atmosfera unica e coinvolgente. “Prosit!” ai “Ragazzi dei Misteri”.

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Caro Dottor Retaggio, anche conoscendo la bravura dei protagonisti di quest’opera d’arte ( che non e’ l’unica come tutti sappiamo), il suo articolo suscita una certa curiosita’ e dunque vorrei chiederLe come possiamo ammirare quest’ultimo capolavoro dei ragazzi dei misteri per chi al momento e lontano dall’isola? esiste un sito o delle foto a riguardo ? Approffitto per Augurare a Lei ed ai ragazzi dei misteri un felice 2015
Innanzitutto ringrazio per gli auguri, caro John, e li ricambio di cuore. Per quanto riguarda le informazioni che mi richiedete non so cosa rispondere. Bisognerebbe visitare il sito de “I ragazzi dei misteri” per saperne di più.
come al solito il caro dott giacomo, con la sua recensione, dà il giusto merito a questi ragazzi che anno dopo anno regalano a Procida rappresentazioni che avrebbero bisogno di ben altra pubblicità e collocati in un percorso turistico culturale ben più articolato…….per il sig Calise, molte foto del presepe sono presenti su pagine pubbliche di fb ( sono state postate a dicembre in occasione dell’inaugurazione ) e sulla mia pagina fb. Volendo, credo che si possano vedere
Ringrazio entrambi , Sig. Caiazzo, mi sono permesso di visitare la sua pagina FB…….bellissime le foto e come avete ben detto, il dottore Retaggio ha dato il il giusto merito con la sua recensione a questo capolavoro, condivido al 100% che tali “opera d’arti” avrebbero bisogno di ben altra pubblicità e collocati in un percorso turistico culturale ben più articolato. I ragazzi dei misteri hanno fatto davvero un grand bel lavoro. BRAVI !!!!!!
caro sig Calise, quando vuole la mia pagina fb è sempre a disposizione………per ogni evento cerco di postare le foto più significative proprio per coloro che sono impossibilitati a viverli personalmente……..