Terremoto nella Chiesa di Procida

di Francesco Marino

La notizia era nell’aria da tempo ma ora è ufficiale. Il Cardinale Crescenzio Sepe, motu proprio, ha ridisegnato la geografia delle, invero, troppo numerose Chiese di Procida.

Il Decano reggente delle parrocchie di San Leonardo e di S.M. delle Grazie, viene richiamato a Napoli, dopo due anni di esperienza pastorale che mancava nel suo curriculum di uomo di punta della Chiesa procidana e non solo. E’ probabile, infatti, che grazie alla sua grande capacità organizzativa, Don Lello, possa seguire il cardinale Sepe qualora, come si mormora, l’ex Papa Rosso, si trasferisca a Roma per incarichi di altissimo livello.

Don Marco Meglio, assistente viceparroco a Chiaiolella del mitico Don Michele Ambrosino, prenderà in carico come parroco a San Leonardo e S.M. delle Grazie (Semmarezio), liberandosi, finalmente, del protettorato, a volte ingombrante, di Don Michele, in modo tale che potrà far valere le sue doti di giovane oramai maturo per questo incarico.

Il quartiere di “Semmarezio” ha accolto con obbedienza e “gaudium magnum” la notizia della venuta del nuovo pastore. In maniera diametralmente il comportamento dei parrocchiani di Sant’Antuono e Sant’Antonio alla notizia della promozione di Don Vincenzo Vicidomini che passa al Santuario di San Giuseppe nomina con la quale, probabilmente, il Cardinale Sepe ha accolto o meglio ha realizzato, il sogno di don Vincenzo. In questi giorni, una stupida raccolta di firme nelle due parrocchie di Sant’Antuono e Sant’Antonio, non rende onore a don Vincenzo il quale, forse, nei suoi apprezzati vent’anni non ha saputo far comprendere ai suoi parrocchiani il DONO DELL’OBBEDIENZA.

I nostri sedicenti cattolici procidani hanno mai visto una cerimonia d’ordinazione sacerdotale o vescovile? Bene! Gli ordinandi si prostrano letteralmente a terra davanti al Vescovo celebrante per ribadire con umiltà la loro obbedienza , e così deve e farà Don Vincenzo.

Nelle parrocchie di Sant’Antuono e Sant’Antonio viene nominato Reggente, per tre anni, Don Juan Ramirez, da un biennio a Procida come assistente del Decano Don Lello Ponticelli. Don Juan viene dalla Columbia da una famiglia cattolicissima ed ha una sorella consacrata suora attualmente in missione in Portorico.

Restano abbarbicati alle loro parrocchie Don Giovanni Costagliola, parroco pro tempore di SS. Maria della Pietà e San Giovanni Battista, in questi giorni impegnato nel rush finale per avviare i lavori del monumentino sulla banchina di Marina Grande, e Don Michele Del Prete, Curato dell’Abbazia di San Michele Arcangelo e parroco della più grande “grancia” di Procida: Madonna della Libera.

Il terremoto, quindi, è avvenuto e, di solito, porta danni ma, dal cataclisma gli abitanti, quasi sempre, escono più forti e determinati. Pertanto rispettiamo le decisioni di sua Eminenza e chiudiamo con il suo motto preferito: “Ca Maronna t’accumpagne”.

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2 commenti

  1. per fortuna che c’è Franco Marino- che pubblica certe notizie- parlare del clero a volte è TABU’, anche se, questa volta il ns cronista non è stato pungente- e xciò ci aspettiamo da lui notizie più ” traseticce” in merito, che l’imparzialità, di questa pagina come sempre pubblicherà.
    Michele

  2. michele carabellese

    io mi chiedo : ok avete spostato i preti ,allora provvedete anche ad adottare il piano della spartizione delle parrocchie, come avete nel piano curiale? . Una volta lo dovete fare ,vo trovavate e spartivate anche le parrocchie facendole scendere a 4 come da programma
    GRAZIE CURIA ; NON PIANGETE SE LE CHIESE SI STANNO SVUOTANDO ED I GIOVANI FUGGONO DALLE PARROCCHIE

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